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    Parigi e Madrid sotto pressione per la rivolta dei trattori. Governo Sanchez battuto sull’amnistia

    Parigi e Madrid sotto pressione per la rivolta dei trattori. Governo Sanchez battuto sull’amnistia
    I governi di Francia e Spagna sono sotto pressione per la “rivolta dei trattori”, ma l’esecutivo spagnolo ora deve fare i conti anche con la sconfitta in aula sull’aministia. Terminate le feste di Natale, in Germania a gennaio è scoppiata una protesta degli agricoltori e degli allevatori a seguito della decisione di Berlino di ridurre progressivamente i sussidi per l’acquisto di carburante. In generale, in Europa da mesi si osservano fenomeni di protesta da parte del mondo agricolo, a cui l’Unione Europea destina oltre 380 miliardi nel suo bilancio 2021-2027. Ciò è dovuto in parte anche all’ambizioso programma di transizione energetica chiamato Green Deal europeo, che impone la riduzione del 55% delle emissioni nette entro il 2030. I fondi della Politica Agricola Comune (Pac) sono legati a una serie di obiettivi green che costringono gli agricoltori a importanti azioni di riconversione delle attività.
    A fine dicembre due sindacati agricoli francesi hanno deciso di capovolgere i cartelli stradali in segno di protesta nei confronti delle politiche agricole dell’Eliseo. In questi giorni centinaia di contadini francesi si sono riversati nelle strade di Parigi con i loro trattori, bloccando la viabilità e costringendo il governo a mobilitare ingenti forze di sicurezza. L’esecutivo francese ha deciso di riununciare ai piani per ridurre i sussidi statali al diesel agricolo ma gli agricoltori sono andati avanti con quello che viene definito “l’assedio di Parigi”.
    Anche in Spagna le principali sigle agricole hanno deciso di mobilitarsi contro le politiche europee. Il governo guidato dal socialista Pedro Sanchez, tuttavia, ha incassato un altro colpo. Questa settimana, infatti, è stata bocciata la proposta di legge di amnistia per i separatisti catalani a causa del mancato voto di Junts, il partito di Carles Puidgemont. Quest’utlimo dichiarò l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna nel 2017, un atto in seguito al quale venne denunciato per ribellione. Alla fine Puidgemont si rifugiò in Belgio. Junts ha affossato il testo, che ora ritorna in Commissione, in quanto aveva richiesto che la proposta di legge aprisse la strada per il ritorno di Puidgemont oltre a porre fine a tutti i procedimenti avviati nei confronti di 1.500 indipendentisti catalani. Insomma, Junts chiede un’amnistia integrale ma i suoi emendamenti sono stati respinti dal Psoe di Sanchez e ciò ha fatto naufragare il sostegno di Junts, testimoniando la fragilità della coalizione di governo che dipende dall’appoggio degli indipendentisti catalani.

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