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mercoledì 19 Marzo, 2025
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L’Italia reagisce ai dazi di Trump: missione di Mattarella in Giappone

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Dal 3 al 9 marzo 2025, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si recherà in Giappone, dove, a 16 anni dall’ultima visita ufficiale di Giorgio Napolitano, visiterà Tokyo, Kyoto e Hiroshima. Il viaggio si inserisce nel contesto di un’intensa cooperazione bilaterale tra i due Paesi, avviata nel 2023. La visita assume una particolare rilevanza in un periodo in cui l’Italia, alle prese con le minacce di dazi da parte di Donald Trump, è alla ricerca di nuovi alleati commerciali. L’obiettivo è coltivare relazioni economiche che possano arginare i possibili effetti negativi sulle esportazioni italiane, facendo leva sul mercato giapponese, che rappresenta la quarta economia mondiale.

In un contesto globale segnato da un sempre maggiore protezionismo, con gli Stati Uniti che potrebbero imporre presto nuovi dazi, il Giappone emerge come partner commerciale di crescente importanza per l’Italia. Attualmente, circa 150 aziende italiane operano nel Sol Levante, mentre sono circa 380 le aziende giapponesi che investono in Italia. I settori trainanti dell’export italiano verso il Giappone includono moda, design e agroalimentare, ma anche tecnologia, ricerca e difesa stanno acquisendo spazio. Il 23% del Pil giapponese deriva dall’export: il Giappone, quindi, ha molto da perdere nel caso di restrizioni commerciali, e vede anch’esso nella cooperazione con l’Italia un’opportunità di diversificare i suoi mercati.

Il programma della visita prevede incontri significativi: il presidente Mattarella incontrerà l’Imperatore Naruhito e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, tra gli altri esponenti politici ed economici. Tra le tappe del viaggio, si prevede anche un incontro con la Confindustria giapponese e un Business Forum Italia-Giappone. La missione segnerà, dunque, un passo importante nel rilancio delle relazioni bilaterali, mettendo in evidenza l’impegno dell’Italia nel voler espandere le sue opportunità di commercio al di fuori dei tradizionali partner europei e statunitensi.

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