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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Politica Niente più mascherina all’aperto? Si attende il Cts

    Niente più mascherina all’aperto? Si attende il Cts

    Niente più mascherina all’aperto? Si attende il Cts
    Dopo le buone notizie giunte nelle ultime settimane in merito alla situazione pandemica italiana, che negli scorsi giorni hanno addirittura lasciato pensare ad una cessazione dello stato d’emergenza entro fine luglio (scenario poi dimostratosi ancora lontano), è arrivata in questi giorni l’ipotesi più desiderata, almeno simbolicamente, dagli italiani: togliere l’obbligo di mascherina all’aperto. L’emblema per eccellenza della pandemia, che ha accompagnato quasi ogni nostro momento quotidiano, e in qualunque contesto, a partire dall’inizio dell’anno scorso, potrebbe cadere anche in Italia da luglio com’è già accaduto in Francia e in altri Paesi europei.
    È stato lo stesso premier Mario Draghi ad anticipare la richiesta di una valutazione da parte del Comitato Tecnico Scientifico, seguito dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha chiesto formalmente agli esperti un giudizio ufficiale e definitivo. Il Cts si riunirà già settimana prossima per valutare la situazione, ma non si sa ancora se verrà direttamente emesso un parere univoco e risolutivo. I termini dell’ipotesi prevedono comunque la fine dell’obbligo di utilizzare la mascherina solo negli spazi all’aperto – ad eccezione delle situazioni in cui sia impossibile garantire il distanziamento – e molti cercano di spingere per confermarla adinizio luglio (nell’ipotesi migliore il 5), o comunque non più tardi del 12 del prossimo mese.
    Rimarrà invece sicuramente l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi e in tutte le situazioni in cui vi è rischio di assembramento. In ogni caso, nonostante si stia cercando di accelerare i tempi della decisione, permane un atteggiamento di cautela soprattutto per via della recente diffusione della variante Delta, su cui non si potrà raggiungere una visione più chiara che nelle prossime settimane, e delle incertezze tuttora in corso, come i casi di risposta negativa al vaccino e la non ancora raggiunta immunità di gregge.
    Sicuramente però le molte Regioni tornate già “bianche” e il buon ritmo della campagna vaccinale lasciano ben sperare su un progressivo ritorno alla normalità, grazie anche all’incentivo dei provvedimenti annunciati in altri Paesi europei: in Spagna dal 26 giugno non ci sarà più l’obbligo di mascherina, mentre in Francia e Germania è già stato tolto (a cui si aggiungo i Paesi in cui non c’è mai stato, come Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e Regno Unito).
    Nelle regioni con la situazione migliore – Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte – è stata inoltre ampliata la capienza dei bus, dal 50% all’80%, e il Cts è chiamato a pronunciarsi anche sulla riapertura delle discoteche, anch’essa prevista per inizio luglio e sicuramente con l’obbligo del Green Pass.
    Con la riapertura della stagione turistica i governatori di molte regioni cercano di incentivare l’arrivo di stranieri, ricordando però l’osservanza delle disposizioni nazionali e la cautela specialmente rispetto alla diffusione delle varianti del Covid. Da lunedì prossimo chi arriva dall’Inghilterra – epicentro della variante Delta – dovrà sottoporsi a una quarantena di 5 giorni. Mentre nel carcere di Taranto è stato individuato un focolaio di 34 detenuti, rendendo necessario l’esame delle oltre 600 persone presenti nello stesso istituto.
    Se è lecito avere fiducia nel sempre più vicino ritorno alla normalità, dunque, non bisogna ricommettere l’errore della scorsa estate, dove certi casi di eccessiva libertà hanno prodotto gravi conseguenze alla ripresa delle attività.

    Pietro Broccanello

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