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    Home Economia Superbonus 110%: sfruttabile per diversi interventi

    Superbonus 110%: sfruttabile per diversi interventi

    Superbonus 110%: sfruttabile per diversi interventi

     

    In attesa del decreto attuativo che dovrebbe specificare il meccanismo, ci sono diverse modalità per poter sfruttare il superbonus ristrutturazione al 110%

     

    Una delle misure del Decreto Rilancio che ha suscitato più interesse è il cosiddetto superbonus 110% per la ristrutturazione. Mentre i cittadini aspettano il decreto attuativo, sono sorti diversi interrogativi e interpretazioni del testo presentato in Gazzetta Ufficiale riguardo i campi d’applicazione di questo incentivo.

     

    Come riportato dall’art.119 del DL Rilancio, la detrazione del 110% si applica alle spese sostenute tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021, da ripartire agli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo nelle seguenti tipologie di intervento:

     

    1) interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo. La detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 60.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

     

    2) interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto prevista dal regolamento delegato (UE) n. 811/2013 della Commissione del 18 febbraio 2013, a pompa di calore,  inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo , ovvero con impianti di microcogenerazione. Tale detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

     

    3) interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore. Anche tale detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a 30.000 euro ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.

     

    Tali interventi sono definiti “trainanti”: una volta avviati, il superbonus è applicabile anche per altre ristrutturazioni che rientrano nell’ottica del risparmio energetico come la sostituzione degli infissi delle finestre, il riscaldamento del pavimento, i pannelli fotovoltaici, gli accumulatori e anche le colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Cappotto termico e caldaia quindi sono interventi necessari per poter usufruire della detrazione del 100%. Ricordiamo che, in alternativa alla detrazione, si potrà ricorrere allo sconto in fattura o alla cessione del credito d’imposta.

     

    Come riportato dal sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro, “grazie alla cessione di questa detrazione al 110%, le famiglie potranno avere anticipata la liquidità per pagare la ditta che esegue i lavori “.

     

    L’idea è quella di far ripartire un settore fondamentale come quello dell’edilizio per dare spinta alla ripresa post lockdown del Paese, con l’obiettivo di far lavorare le imprese e realizzare l’efficientamento energetico degli edifici permettendo così alle famiglie di pagare una quota minore in bolletta.

     

    Fraccaro ha fatto sapere che entro fine mese dovrebbe uscire la circolare dell’Agenzia delle Entrate che spiegherà nel dettaglio il meccanismo per poter usufruire del superbonus, augurandosi che non sorgano complicanze procedurali come spesso succede in questi casi. In base a questa circolare il governo scriverà le linee guida: bisognerà quindi attendere ancora un po’ di tempo per avere certezze definitive sul funzionamento di questa misura.

     

    Simone Fausti

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