Il testo-appello del Consiglio pastorale diocesano di Milano in vista del voto per le elezioni europee di giugno. “L’esercizio del diritto-dovere del voto espressione della cura per la “casa comune” europea”.
“Noi cristiani vorremmo essere cittadini di un’Europa protagonista nell’opera di pace e di sviluppo dei popoli, vorremmo coltivare e tenere vivo il sogno dei padri fondatori, per evitare che la cultura europea sia impostata sul mero individualismo, sugli imperativi del mercato, sugli egoismi nazionali. Perciò sentiamo il dovere di vivere anche l’appuntamento elettorale di giugno con responsabile partecipazione”. Si apre con le parole dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini il testo-appello dal titolo “Un voto decisivo: chiamati a ridestare il sogno europeo” elaborato dal Consiglio pastorale diocesano che si rivolge a tutte le comunità cristiane in vista delle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
Un richiamo alla responsabilità personale dei cattolici – e non solo – nell’esercizio del diritto-dovere di voto come espressione di impegno e cura per la “casa comune” europea. Il testo, votato all’unanimità da tutti i 143 membri dell’organismo consultivo della Diocesi nel corso dell’ultima sessione, fa anzitutto riferimento ai principi fondanti su cui è nata l’Europa “con al centro il valore assoluto della persona e della sua dignità” e ai frutti di questo processo storico e politico, quali “la pace, la democrazia, la libertà, lo sviluppo, il sistema di protezione sociale”, ricordando però, alla luce del quadro geopolitico internazionale, che “nessuna di queste acquisizioni può essere data per scontata né garantita per sempre”.
“L’ “esperimento” europeo – prosegue il testo – è la costruzione di un luogo di incontro e dialogo tra popoli, culture, religioni differenti. Auspichiamo in particolare che l’Unione europea faccia proprio un compiuto senso di laicità che affermi e consenta l’effettivo pluralismo di ogni espressione culturale e religiosa anche nello spazio pubblico”. Il documento richiama al ruolo dell’Europa nel contesto internazionale, “segnato da conflitti, dalla rinascita di particolarismi, nazionalismi, populismi” e, riflettendo sull’andamento del processo di integrazione europea, punta l’attenzione sulla posta in gioco, ovvero “l’idea di Europa che desideriamo per il futuro”, dove ciascuno è chiamato ad essere protagonista.
All’orizzonte le grandi sfide che le politiche europee dovranno affrontare nei prossimi anni: dalla questione demografica alle disuguaglianze fino ai diritti da garantire. Ma anche i fenomeni migratori “da affrontare insieme”, la tutela dell’ambiente, la rivoluzione digitale da governare e una politica estera “di cooperazione e di pace sulla base del diritto internazionale”.
Dai Santi patroni dell’Europa ai suoi padri fondatori, all’intero magistero della Chiesa fino all’impegno quotidiano di tanti credenti che si spendono nella società e nella politica, un “patrimonio da riscoprire, vivere e testimoniare. Un messaggio di fiducia e di speranza che ha accompagnato sin dagli esordi il cammino verso l’Europa unita, improntata ai principi di solidarietà e sussidiarietà”. La conclusione è dedicata all’esercizio del diritto-dovere del voto: “siamo tutti chiamati a ridestare il sogno europeo”.
