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    Cremlino, Peskov: le relazioni tra Russia e Nato sono scivolate “al livello di un confronto diretto”

    Le relazioni tra Russia e Nato “sono ormai scivolate al livello di un confronto diretto”. È quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, mentre l’Alleanza Atlantica festeggia i 75 anni dalla fondazione. L’entrata della Finlandia nella Nato, l’idea di rafforzare il fianco est tramite la possibile creazione di un grande deposito di armi nel Nord Europa e la proposta di Stoltenberg di un piano quinquennale da 100 miliardi in sostegno a Kiev mettono in difficoltà Mosca che risponde alzando i toni del confronto. Secondo Peskov, l’Alleanza “è già coinvolta nel conflitto che riguarda l’Ucraina” e continua “il suo movimento verso i nostri confini, espandendo le sue infrastrutture militari verso i nostri confini”. Lo riporta Ria Novosti.

    Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, è tornato ad usare toni complottisti, mai veramente abbandonati, dichiarando che “Kiev non è indipendente nelle proprie azioni, esegue ordini”, e questi ordini ovviamente arrivano dall’Occidente che vuole “realizzare il progetto di anti-Russia”. Durante una tavola rotonda con diplomatici tenutasi a Mosca, Lavrov ha invitato i partecipanti ad ascoltare “i discorsi negli Usa, in Francia, Germania, dell’Unione europea e alla Nato: quello che conta, per loro, è vincere con la Russia”. Motivo per cui, ha aggiunto il capo della diplomazia russa, “viene permesso qualsiasi cosa all’Ucraina”.

    Sul fronte ucraino, Kiev guarda con favore al tentativo di Stoltenberg di mettere in piedi un sostegno strutturale a favore dell’Ucraina, ma il ministro degli Esteri del Paese, Dmytro Kuleba, ha ricordato a tutti i membri dell’Alleanza che ora gli ucraini sono in una situazione di emergenza. “Il mio messaggio principale oggi riguarda i [missili] Patriot”, ha specificato ieri Kuleba in un punto stampa prima del Consiglio Nato-Ucraina a Bruxelles, sottolineando che questi sistemi d’arma sono fondamentali per “salvare le vite ucraine, l’economia e le cittá ucraine”. Per Kuleba, “il sistema Patriot è l’unico che può intercettare i missili balistici. Solo a marzo l’Ucraina è stata colpita da 94 missili balistici. La fornitura dei Patriot dipende però dagli alleati, ne hanno tanti”.

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