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    Guerra, truppe Nato in Ucraina? Kuleba respinge l’idea

    Guerra, truppe Nato in Ucraina? Kuleba respinge l’idea
    Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha fatto sapere che “fino al termine del conflitto armato sul territorio dell’Ucraina, i Paesi stranieri non invieranno le loro truppe”; secondo quanto riportato dai media locali. L’ipotesi di truppe Nato sul territorio ucraino è stata avanzata dall’ex segretario generale dell’organizzazione, il danese Anders Fogh Rasmussen, in un’intervista al quotidiano inglese The Guardian. Secondo Rasmussen, alcuni Paesi dell’Alleanza Atlantica “potrebbe voler inviare truppe in Ucraina se gli Stati membri, inclusi gli Stati Uniti, non forniranno a Kiev reali garanzie di sicurezza al vertice dell’alleanza a Vilnius previsto per l’1-2 luglio”. I candidati più credibili, per l’ex segretario, potrebbero essere coloro che temono di più le mire di Mosca per la loro vicinanza al territorio russo, come gli Stati baltici e la Polonia. Le garanzie di sicurezza per l’Ucraina saranno uno dei temi cruciali di un eventuale negoziato di pace tra Putin e Zelensky, ma l’idea di soldati Nato che combattono i russi è esattamente quel tipo di ‘allargamento del conflitto’ che tutti gli alleati di Kiev, Washington compresa, vogliono evitare.
    Questo non significa che l’Occidente si tirerà indietro. Ieri segretario generale della Nato in carica, Jens Stoltenberg, ha sottolineato la necessità di “rafforzare la posizione dell’Ucraina sul campo di battaglia in modo che l’esito di questa guerra garantisca che l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente e che il presidente Putin non vinca”. Il contributo principale degli alleati? “Armi, munizioni, addestramento” che hanno aumentato le capacità degli ucraini di respingere il nemico e liberare i territori occupati. Lo stesso Mario Draghi, in un discorso al Mit di Boston, ha ribadito che una vittoria della Russia metterebbe a rischio “altri confini” e “assesterebbe un colpo fatale all’Europa”.
    Nel frattempo, le truppe ucraine cercano di portare avanti una controffensiva lungo un fronte di oltre mille chilometri. Questa volta Kiev può contare su un numero considerevole di pezzi di artiglieria e alcuni carri armati occidentali. Una mossa offensiva di così larga portata richiederà un importante sacrificio di uomini e di risorse, motivo per cui “l’impresa militare statale ucraina Ukroboronprom sta tentando di iniziare la produzione dei proiettili di artiglieria da 155 mm” di standard NATO, ha affermato la portavoce della società, Natalia Sad.

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