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MERCATO & DINTORNI

MERCATO & DINTORNI
Acciaio: produzione bassa, mercato debole
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi siderweb, l’import di materie prime siderurgiche è aumentato
nel primo bimestre dell’anno, ma potrebbe essere stata un’anomalia
Flero (Brescia), 6 giugno 2023 – Il mercato dell’acciaio sta patendo dal punto di vista produttivo a livello globale. In particolare, in Ue l’output di acciaio è in calo da 17 mesi consecutivi; in Italia, lo è stato in 15 degli ultimi 17. Non si è registrata una grande differenza nell’andamento di prodotti lunghi e piani, segno che «è un problema di mercato, non di prodotto». Quanto alla bilancia commerciale italiana nel settore siderurgico, oggi siamo sui minimi delle importazioni nette da inizio 2021: «Il mercato è bloccato non solo da parte dell’offerta, ma anche della domanda. Stiamo chiamando poco materiale dall’estero». Ormai da mesi il consumo di acciaio si sta raffreddando.
Lo ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari, nel corso del webinar MERCATO & DINTORNI, con il quale siderweb ogni primo martedì del mese fa il punto sulla congiuntura siderurgica; oggi ci si è concentrati sulle materie prime.
Gennaio e febbraio 2023 (ultimi dati disponibili) sembrano in controtendenza con lo scenario delineato, perché le importazioni di materie prime siderurgiche sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma questa crescita potrebbe essere stata frutto «dell’apertura di una peculiare finestra di mercato e di particolari condizioni favorevoli, che poi molto probabilmente si sono ridotte». Inoltre, «i prezzi sono in calo. La situazione è ancora delicata e non credo che ci siano inversioni di rotta in vista almeno fino all’estate».
Rottame
Nel primo bimestre dell’anno, l’import di rottame è aumentato di 60mila tonnellate (+7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Circa 130mila tonnellate sono arrivate dalle Americhe (Usa e Venezuela soprattutto), «fornitori quantomeno originali per il mercato italiano» ha spiegato Ferrari.
L’export è cresciuto del 2%. Ancora un aumento, dunque, dopo che «l’anno scorso era stato toccato il record storico di 800mila tonnellate». In dettaglio, la Turchia ha aumentato ancora gli acquisti di rottame italiano, coprendo il 53% del mercato. L’India ha volumi bassi, ma che sono risultati in crescita del 170%; la Germania ha segnato un +125% e l’Austria +100%.

Rottame: le importazioni italiane (fonte: elaborazione siderweb su dati Istat)

in kg

gen-feb 2021

gen-feb 2022

gen-feb 2023

Quota mercato del 2023

Mondo

846.544.221

861.890.959

919.771.567

 

Unione europea

750.995.559

741.810.967

733.891.532

79,8%

Paesi europei non membri dell’Ue

71.348.526

118.811.367

47.617.643

5,2%

Resto del mondo (continenti)

24.200.136

1.268.625

138.262.392

15,0%

Germania

272.843.346

262.973.907

259.905.206

28,3%

Austria

113.007.441

107.641.384

111.539.837

12,1%

Francia

84.031.576

86.754.113

88.432.947

9,6%

Slovenia

69.320.531

72.407.601

79.066.200

8,6%

Venezuela

22.654.000

0

77.534.000

Repubblica ceca

74.983.417

78.888.939

73.073.243

7,9%

Resto del mondo (Paesi)

140.942.729

178.857.312

235.264.365

25,6%

Ghisa
Sempre tra gennaio e febbraio, l’import nazionale di ghisa è cresciuto del 6% in termini tendenziali. La Russia resta il maggiore fornitore, con una quota di mercato del 68%: i volumi sono aumentati del 33%. Inoltre, nel periodo, l’import dal Sud Africa è cresciuto del 250%, quello dall’Ucraina è calato del 72%. L’export, che ha volumi molto risicati, è aumentato del 30%.

Ghisa: le importazioni italiane (fonte: elaborazione siderweb su dati Istat)

in kg

gen-feb 2021

gen-feb 2022

gen-feb 2023

Quota mercato del 2023

Mondo

118.853.597

304.094.272

323.220.770

 

Unione europea

4.666.478

32.018.066

25.461.993

7,9%

Paesi europei non membri dell’Ue

84.184.619

250.442.169

243.293.211

75,3%

Africa

30.002.500

20.833.603

41.440.566

12,8%

Resto del mondo (continenti)

0

800.434

13.025.000

4,0%

Russia

56.431.602

164.615.989

219.547.872

67,9%

Sud Africa

30.002.500

11.000.000

39.419.600

12,2%

Ucraina

27.728.057

84.515.600

23.745.339

7,3%

Austria

12.798

18.556.852

20.682.415

6,4%

Resto del mondo (Paesi)

4.678.640

25.405.831

19.825.544

6,1%

Ferroleghe
L’import di ferroleghe a gennaio-febbraio 2023 è aumentato del 10%: è l’unica materia prima tra quelle analizzate i cui volumi sono superiori a quelli registrati nel 2022, ma sotto quelli del 2021. Gli arrivi dall’Ue a dagli altri Paesi europei sono calati del 30%; in compenso, si è registrato un aumento del 66% dall’Asia (pressoché dipendente dall’India, +80%), che diventa il maggior fornitore nazionale con 47mila tonnellate.  L’export è calato dell’11%, soprattutto quello verso l’Europa. Il principale mercato, la Germania, è sceso del 30%, l’Austria del 4% e la Francia del 15%.

Ferroleghe: le importazioni italiane (fonte: elaborazione siderweb su dati Istat)

in kg

gen-feb 2021

gen-feb 2022

gen-feb 2023

Quota mercato del 2023

Mondo

117.948.161

98.473.072

108.137.495

 

Unione europea

20.993.775

31.762.150

22.707.194

21,0%

Paesi europei non membri dell’Ue

21.687.523

9.968.770

7.012.001

6,5%

Asia

43.332.079

35.536.721

58.857.851

54,4%

Resto del mondo (continenti)

31.934.784

21.205.431

19.560.449

18,1%

India

30.406.000

26.410.380

47.257.456

43,7%

Paesi Bassi

6.711.073

8.472.965

8.154.442

7,5%

Zambia

6.027.519

7.176.107

7.145.450

6,6%

Kazakhstan

2.291.680

1.764.380

4.424.710

4,1%

Ucraina

15.438.960

7.710.600

3.900.150

3,6%

Resto del mondo (Paesi)

57.072.929

46.938.640

37.255.287

34,5%

PAROLA AGLI OPERATORI – «Appare piuttosto chiaro che oggi alle acciaierie non serve il rottame». Così ha sintetizzato il momento di mercato l’amministratore di Cometfer (Ve), Roberto Guardafigo. «Il primo trimestre dell’anno è stato in linea con l’andamento del 2022 – ha spiegato –. Anche a marzo e aprile si è lavorato abbastanza bene. I problemi sono arrivati a maggio, quando il mercato si è fermato. Abbiamo una visibilità molto corta. Forse i produttori hanno adottato uno “stop & go” produttivo. Di certo, in questo momento, di rottame ce n’è in esubero».Quanto ai prezzi del rottame, negli ultimi 5 mesi si sono persi in media 100 euro la tonnellata; di questi, «80 solo a maggio e qualcosa è già stato lasciato sul terreno anche a giugno. Speriamo di essere arrivati alla fine di questa discesa».
Quanto alla ghisa, «i primi 3 mesi dell’anno sono stati abbastanza buoni. Le fonderie hanno lavorato; anche la ghisa da affinazione è stata venduta. Non si può dire che i pronostici negativi di fine 2022 si siano realizzati, anzi siamo stati tutti positivamente sorpresi da questo primo trimestre – ha dichiarato Cinzia Vezzosi, vicepresidente di Assofermet ed Euric. Poi, è cominciata una fase di discesa, anche perché c’è molta disponibilità. Inoltre, i magazzini sono particolarmente pieni e, seconda motivazione, sono stati caricati a prezzi alti. Nel prossimo futuro probabilmente ci sarà ancora qualche discesa sul prezzo, ma non verticale e non dovremmo essere lontani dal “bottom price”».
Infine, il mercato delle ferroleghe «non è stato molto brillante nel 2022: abbiamo registrato un calo molto deciso nel secondo semestre, che si è protratto anche nel primo trimestre del 2023 – ha spiegato Gianmichele Foglia, direttore commerciale di Metalleghe (Bs). Negli ultimi 9 mesi ci sono state riduzioni importanti dei prezzi; certo, si erano raggiunti livelli non sostenibili, ma speravamo in una discesa più lenta. Ora, nel secondo trimestre, la curva sta un po’ respirando. Vedo un quarto trimestre di rilancio, che poi dovrebbe progressivamente aumentare nel 2024».    
Ufficio stampa siderweb
ufficiostampa@siderweb.com
Elisa Bonomelli | bonomelli@siderweb.com | 392 1733 747
Federico Fusca | fusca@siderweb.com | 347 343 0517
siderweb – La community dell’acciaio è l’unica testata online in Italia dedicata interamente alla filiera siderurgica. È punto di riferimento per gli operatori di settore, grazie al suo stile sobrio e votato all’approfondimento e all’obiettività. Dal 2005 organizza Made in Steel e ne struttura i contenuti: convegni, interviste, outlook. Dal 2009 rileva ogni settimana i prezzi di materie prime e prodotti siderurgici sul mercato nazionale, oggi arrivati a 55, con un metodo certificato dal Laboratorio di Statistica Dati Metodi e Sistemi dell’Università degli Studi di Brescia. Dal 2022 pubblica 5 indici settimanali su rottame, acciaio al carbonio, prodotti lunghi e piani, acciaio inox.

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