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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Prima pagina Superbonus: proroga solo per le delibere prima del 18 novembre

    Superbonus: proroga solo per le delibere prima del 18 novembre

    Superbonus: proroga solo per le delibere prima del 18 novembre
    La nuova legge di Bilancio da poco approvata sposta in avanti i termini previsti dal decreto Aiuti quater. Ma oltre a ciò riscrive quasi del tutto il calendario della fase transitoria che farà atterrare, in modo piuttosto brusco, il superbonus dal 110% al 90% nel 2023. La riapertura dei termini per le comunicazioni di inizio lavori sarà limitata alle assemblee effettuate prima dell’entrata in vigore dell’Aiuti quater, ovvero lo scorso 18 novembre, mentre è prevista l’esclusione per tutti gli immobili diversi dai condomìni.
    Stando alle ultime bozze dell’emendamento del governo, dopo l’approvazione della nuova Legge di bilancio per il 2023 e dopo il giudizio della Commissione europea di pochi giorni fa, le modifiche al Superbonus saranno alquanto repentine e sostanziali.
    A cominciare dalla decisione dell’esecutivo di non riaprire in maniera indiscriminata le porte a chi voglia presentare una Cilas (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata Superbonus) in Comune per salvare il 110% anche nel 2023, individuando invece alcune situazioni maggiormente tutelate. Si tratta dei condomìni nei quali – si legge – “la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in data antecedente” all’entrata in vigore dell’Aiuti quater, vale a dire entro lo scorso 18 novembre. In questi casi, una Cilas presentata entro il 31 dicembre basterà per aprire le porte del 110% anche per il prossimo anno.
    Ma il calendario della fase transitoria che farà passare il Superbonus dal 110% al 90% nel 2023 è abbastanza articolato e verrà, a quanto pare, riscritto quasi da zero dall’emendamento  del governo alla Manovra.
    C’è anche il caso, infatti, di chi ha approvato una delibera nel periodo compreso tra il 19 novembre (cioè l’entrata in vigore del decreto) e il 24 novembre, il limite già individuato dal Dl Aiuti quater). Per costoro resta tale la condizione di avere una Cilas presentata entro il 25 novembre per mantenere il 110% nel 2023. Lo scopo di fondo insomma, sembra essere quello di escludere dalla riapertura tutti quei condomìni che hanno fatto “la corsa” ad approvare le delibere dopo l’Aiuti quater.
    Probabilmente l’obiettivo principale del governo è quello di ridurre i costi dell’intervento, dal momento che nei 6 giorni esclusi dalla manovra le delibere sono state migliaia in tutta Italia. Un rinvio indiscriminato, allora, sarebbe costato fino a 300 milioni di euro, che sarebbero così risparmiati (e riutilizzati per altri punti della Manovra).
    Più lineare è invece il caso degli interventi di demolizione con ricostruzione: l’istanza per acquisire il titolo abilitativo potrà essere presentata fino al 31 dicembre prossimo (dal vecchio 25 novembre) e comunque salvare il 110% nel 2023.
    A cambiare, però, non è soltanto il calendario, poiché l’emendamento del Governo stabilisce anche  una nuova condizione per dimostrare la veridicità della data della delibera condominiale. Servirà, infatti, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dall’amministratore di condominio (o dal condòmino che ha presieduto l’assemblea quando non vi è l’obbligo di nominare l’amministratore, cioè negli edifici dagli otto condòmini in giù). Da questa dichiarazione discende quindi la relativa responsabilità penale, in caso di falso, con reclusione fino a due anni, in base all’articolo 483 del Codice penale (difficile quindi, in questo caso, cercare di fare i “furbi”).
    Ma le revisioni contenute nella legge di Bilancio non finiscono qui: è infatti prevista anche la proroga del bonus barriere architettoniche del 75%, che sarebbe scaduto a fine 2022. Sarà invece prorogato fino al 31 dicembre 2025. In questo caso però non cambiano i requisiti: lo sconto fiscale si applicherà alle spese sostenute “per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti”. Vengono poi fissate in questo caso regole speciali per le assemblee condominiali: per le delibere che approvano lavori di rimozione delle barriere servirà la maggioranza dei partecipanti che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio.
    Pietro Broccanello

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