sabato, Maggio 4, 2024
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    IL PATTO SULL’IMPATTO

    IL PATTO SULL’IMPATTO
    Si chiama Carbon Footprint, ma non si tratta di una marca di scarpe da ginnastica particolarmente tecnologiche, bensì significa letteralmente “impronta di carbonio” ed è il parametro che permette di calcolare l’impatto ambientale dell’uomo sul cambiamento climatico e sul surriscaldamento del pianeta. Se vi sentite abbastanza in colpa possiamo continuare.

    Per diminuire il nostro impatto ambientale ci vengono consigliati una serie di comportamenti virtuosi che dovrebbero salvaguardare il pianeta e se non altro farci sentire con la coscienza a posto, come quando cambiamo il rotolo della carta igienica invece di girare le spalle al cilindro di cartone che nessuno ha voglia di buttare rigorosamente nella carta. Ecco alcuni preziosi consigli.

    Compriamo meno oggetti. Due terzi delle materie prime naturali che utilizziamo per creare prodotti finiscono nella spazzatura. La salute del pianeta dipende quindi dal fatto che tutti noi ci procuriamo in modo sostenibile gli oggetti di cui abbiamo realmente bisogno e li riutilizziamo quando non ci servono più. E’ un’economia circolare nella quale utilizziamo le risorse con parsimonia e ricicliamo all’infinito. Anche se bisogna ammettere che acquistare ogni due anni l’ultimo modello di televisione tecnologicamente avanzato e soprattutto sempre più grande non ha prezzo.

    Evitiamo la plastica usa e getta. Ogni anno produciamo 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: quasi il peso dell’intera popolazione umana e sia ben chiaro che non vale pensare che una buona dieta sia la soluzione. Solo il 9% circa dei rifiuti plastici viene riciclato mentre il resto si accumula nelle discariche, nei fiumi e nei mari. Quindi, quando possibile, portiamo sempre con noi bicchieri per il caffè, borraccia e posate riutilizzabili a meno che non vogliamo trascorrere le nostre prossime vacanze sulle esotiche isole di plastica che si creano in mare.

    Facciamo plogging. Nata dall’unione delle parole svedesi – e chi poteva inventarselo? – corsa (jogga) e raccogliere (plocka upp). Questa attività è una combinazione di esercizio fisico e azione ecologica in quanto prevede di raccogliere i rifiuti quando si corre muniti di sacchetto e punteruolo. Evitate però questa attività se non avete una buona mira in movimento per evitare di colpire i piedi degli altri runner.  

    Curiamo il nostro giardino. Qualsiasi siano le sue dimensioni, possiamo usare il nostro giardino per fare un piccolo orto o coltivare delle verdure o piante da frutta. Se proprio non abbiamo spazio muniamoci di ruspa e abbattiamo il garage esterno per creare del terreno coltivabile per dare il buon esempio ai nostri vicini.

    Cambiamo il modo di viaggiare. Le restrizioni di viaggio imposte dalla pandemia hanno portato a una riduzione quasi del 57% nelle emissioni di CO2 prodotte in Europa rispetto al 2019. Il trasporto aereo è uno dei più grandi dilemmi etici per i viaggiatori ecologicamente responsabili. Fare meno viaggi, spostarsi in treno, traghetto o in bicicletta, sono altri modi per alleggerire l’impronta dei nostri viaggi. Quindi se avete intenzione di spostarvi in monopattino da una regione all’altra programmate la vostra partenza con un paio di mesi di anticipo.

    Scegliamo la moda green. Ogni anno nel mondo vengono prodotti un miliardo di capi di abbigliamento e si stima che l’equivalente di 412 miliardi di euro vada perduto sotto forma di vestiti mai messi: ogni secondo, l’equivalente di un camion della spazzatura di vestiti finisce nelle discariche. Prediligiamo la qualità, prodotti realizzati eticamente fatti con materiali a basso impatto. Ripariamo, regaliamo e ricicliamo il più possibile gli abiti che non mettiamo più. Se poi vogliamo diventare cintura nera di ecologismo giriamo in casa in costume adamitico certi di avere zero impatto sull’ambiente, non prima però di aver ben chiuso le tende delle nostre finestre.

    Giovanni Zola

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