FBI e MI5 mettono in guardia sullo spionaggio cinese
Da quando le truppe di Putin hanno invaso l’Ucraina, l’Occidente sta facendo i conti con la rinnovata minaccia geopolitica che rappresenta Mosca, ma la Cina rimane l’osservato speciale. Ieri, in una rara apparizione pubblica congiunta, i capi dell’Fbi e dell’MI5 (l’agenzia inglese per il controspionaggio) hanno avvertito i leader del mondo degli affari sui rischi che rappresenta lo spionaggio cinese.
“Il governo cinese è deciso a rubare la vostra tecnologia – qualunque cosa faccia funzionare il vostro settore – e ad usarla per minare la vostra attività e dominare il mercato”, ha detto Christopher Wray, direttore del Federal Bureau of Investigation. La preoccupazione principale riguarda il furto di proprietà intellettuale delle società tech occidentali. Secondo il n.1 dell’FBI, la Cina ricorre ad attacchi hacker su vasta scala, i quali sarebbero sponsorizzati direttamente da Pechino, facendo affidamento anche su una rete globale di intelligence composta da agenti sul campo.
Accuse rigettate da un portavoce dell’ambasciata cinese a Washington, Liu Pengyu, il quale ha attaccato quei politici americani che “hanno offuscato l’immagine cinese e dipinto la Cina come una minaccia con false accuse”. Per Wray, tuttavia, Pechino sta osservando con attenzione lo svolgimento della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e la reazione dei Paesi Occidentali al fine di valutare cosa potrebbe succedere se Xi Jinping tentasse di prendere Taiwan con la forza. “Abbiamo visto che la Cina cerca modi per isolare la propria economia da potenziali sanzioni – ha affermato il capo dell’FBI – cercando di proteggersi dai danni se fa qualcosa per attirare l’ira della comunità internazionale. Nel nostro mondo, chiamiamo questo tipo di comportamento un indizio”.
Redazione