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    Ucraina: nuovi scontri ad Azovstal, l’Ue prepara nuove sanzioni

    Ucraina: nuovi scontri ad Azovstal, l’Ue prepara nuove sanzioni
    La guerra in Ucraina ha raggiunto il 70esimo giorno dall’inizio dell’invasione russa. Gli scontri e i bombardamenti non danno l’impressione di voler cessare, tutt’altro. Ieri nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol si sono verificati violenti combattimenti con i soldati ucraini barricati ancora protagonisti. Inoltre un missile ha colpito per la prima volta la Transcarpazia. Kiev sta cercando di aprire altri quattro corridoi umanitari a Mariupol, mentre la Von der Leyen ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni da parte dell’Ue. Anche Biden si è dimostrato favorevole alle nuove misure, dicendo che porterà la questione al prossimo G7.
    La violenza degli attacchi russi e dei combattimenti in Ucraina non sembra voler diminuire, e nella giornata di ieri ha visto piuttosto ulteriori episodi di incremento. Le notizie che sono giunte hanno riportato al centro la città di Mariupol e in particolare l’acciaieria di Azovstal, dove un paio di settimane fa circa 2000 soldati ucraini e centinaia di civili si sono barricati per resistere in seguito alla conquista della città da parte dei russi. Ricordiamo che in quell’occasione Putin aveva annullato in prima persona l’ulteriore attacco alla zona industriale, garantendo la vita salva ai soldati che avrebbero deposto le armi. Gli eventi successivi, tuttavia, hanno ampiamente smentito tale “clemenza”, anche per via dell’ormai nota determinazione delle truppe ucraine a combattere e a non arrendersi.
    Come riportato dallo stesso sindaco di Mariupol Boichenko, ieri l’impianto siderurgico è stato nuovamente il teatro di violenti scontri, con gli occupanti russi che hanno sparato sulle postazioni dell’esercito ucraino di cui, da ieri, si sono persi i contatti. All’interno dell’acciaieria sarebbero ancora intrappolati centinaia di civili di cui 30 bambini.
    Secondo quanto si apprende, l’artiglieria pesante e i carri armati russi stanno bombardando con violenza tutta l’acciaieria, in violazione degli accordi di cessate il fuoco, con la ferma intenzione di prenderne il controllo e di piegare la resistenza ucraina. La quale, anche in questo caso, è del tutto encomiabile per la sua tenacia, visto che come detto i combattimenti (in questa fase più recente) vanno avanti da oltre 10 giorni. Boichenko ha infatti elogiato ampiamente i soldati ucraini impegnati nella battaglia, riconoscendo loro il merito di aver trattenuto il nemico e di aver permesso all’Ucraina di guadagnare tempo. Senza per questo dimenticare tutte le vittime che aumentano di giorno in giorno, nel luogo diventato ormai il simbolo dell’invasione russa.
    Il presidente Ucraino Zelensky ha invece confermato che almeno 156 delle persone che erano state evacuate con successo da Azovstal sono arrivate sane e salve a Zaporižžja, mentre circa 100mila civili sono rimasti nella città assediata. Proprio tra Mariupol e Zaporižžja Kiev sta tentando di aprire altri quattro corridoi umanitari, se ciò sarà consentito dalle adeguate condizioni sicurezza, per far evacuare il maggior numero di popolazione possibile.
    Altri episodi di bombardamenti hanno coinvolto diverse altre zone dell’Ucraina. Sei stazioni ferroviarie sono state colpite nella notte dell’altro ieri, senza causare – per quanto appreso finora – morti o feriti tra il personale ferroviario; tuttavia, come detto dal presidente delle ferrovie ucraine, i danni riportati sono piuttosto gravi.
    A fare ancora più scalpore è la notizia che un missile russo ha colpito per la prima volta la Transcarpazia, regione dell’Ucraina occidentale che confina con l’Ungheria. Questo fatto, unitamente alle esercitazioni militari che sono cominciate in Bielorussia coinvolgendo gran parte dell’esercito e numerosi veicoli militari, desta preoccupazioni sempre più fondate sul fatto che la guerra in Ucraina stia diventando – o sia già diventato – un conflitto su più larga scala.
    L’Ue attraverso la voce di Ursula von der Leyen ha annunciato la preparazione di nuove sanzioni, che riguarderanno soprattutto l’esportazione del petrolio russo. La bozza è già stata presentata alla Commissione europea.
    Intanto anche sul fronte diplomatico le cose sembrano peggiorare anziché migliorare, con il Cremlino che ha escluso la possibilità di un incontro tra Putin e Papa Francesco per il momento.
    Pietro Broccanello

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