Il Rassemblement National ha vinto le elezioni legislative in Francia ma non ha ottenuto la maggioranza assoluta: il partito guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella ha preso il 33,5% dei voti, secondo il gruppo delle sinistre del Front Populaire con il 28,5%, mentre il partito che sostiene Macron, Ensemble!, si è fermato al 22,1%. I Les Republicains hanno conquistato solo il 9,7%. Tutto è rimandato al 2° turno, il prossimo 7 luglio, ma la sinistra e i macronisti hanno già fatto appello per la costituzione di un ‘fronte repubblicano’ che negli scorsi decenni è riuscito a escludere dalle posizioni di governo quelli che sono considerati gli eredi dei collaborazionisti di Vichy. Il Front National ha cambiato nome negli ultimi anni ma l’obiettivo delle altre forze politiche francesi è sempre lo stesso: impedire che Marine Le Pen raggiunga la maggioranza assoluta e imponga così un governo di coabitazione al presidente Macron.
L’Europa guarda con attenzione alla situazione politica francese, Italia compresa. Mentre domenica sera uscivano i primi exit polls, Matteo Salvini già si congratulava con Le Pen e Bardella, approfittandone per attaccare Macron, definito “vergognoso” per aver chiamato “ai ‘blocchi’ contro il Rassemblement National al secondo turno” e tirando in ballo anche la presidente della Commissione Ue. Salvini, infatti, ha chiamato Macron “una Von der Leyen qualsiasi” che “cerca in tutti i modi di opporsi ad un cambiamento espresso da milioni di francesi, a Parigi come a Bruxelles”.
La Lega si è attestata come quinta forza politica in Italia in occasione delle elezioni europee, raccogliendo il 9% dei voti e finendo dietro a Forza Italia. Salvini, tuttavia, prova a cavalcare “l’onda del cambiamento” che sta attraversando diversi Paesi europei. “Sono alleato e amico di Le Pen e Bardella. Si tratta di un cambiamento che potrebbe tornare utile anche al livello europeo” ha spiegato il ministro dei Trasporti italiano a Radio Rai 1. Con Ursula von der Leyen (PPE) alla Commissione Ue, Antonio Costa (Socialisti) alla guida del Consiglio Europeo (Socialisti) e Kaja Kallas (Liberali) come Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, la svolta ai vertici dell’Ue non c’è stata, ma per Salvini “in Italia, in Francia, in Germania i popoli chiedono un cambiamento”. Il capo della Lega ha evidenziato che “la maggior parte dei giornali italiani parla di allarme fascismo in Francia”, una cosa “assolutamente folle. C’è un movimento alternativo alla sinistra in cui si rivede chi è deluso dalle politiche di sinistra”, ha chiosato Salvini.