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    Formazienda, strategie e risorse per digitalizzare Pmi

    Formazienda, strategie e risorse per digitalizzare Pmi

    ‘Come cambia il senso del lavoro’ è il tema dell’incontro promosso dal Fondo Formazienda per fare il punto sulle nuove competenze e sui nuovi lavori che sono richiesti dalle aziende nella fase post Covid.

    Il digital debate, organizzato da Consenso Europa, si è svolto venerdì 14 maggio ed erano presenti i seguenti relatori: il sociologo Domenico De Masi, l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, il senatore William de Vecchis, Rossella Spada, direttore generale del Fondo Formazienda, il vicesegretario generale e capo Dipartimento Formazione Confsal Lucia Massa, e Berlino Tazza, presidente di Sistema Impresa, il presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro, Rosario De Luca. Ha moderato l’incontro il giornalista di Radio1 Rai Giancarlo Loquenzi.

    “Il Paese – commenta Rossella Spada, direttore di Formazienda al quale aderiscono 110mila imprese per 750mila dipendenti e che dal 2008 ha finanziato 75mila progetti formativi per 150 milioni di euro professionalizzando 500mila persone – è davanti a una svolta e i fondi interprofessionali, che hanno la missione di tradurre in realtà la formazione delle nuove competenze, devono avere ben chiaro l’indirizzo di sviluppo dei nuovi lavori e delle nuove mansioni. La nostra prossimità con le aziende è serrata, quotidiana e costante. Si alimenta di un confronto proficuo che viene agevolato dalla relazione che gli enti di formazione accreditati presso Formazienda attivano e mantengono con le economie locali».

    «La crisi pandemica – continua il direttore Spada – richiede uno sforzo ingente sul fronte del rinnovamento delle competenze. Un tema che viene evidenziato anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza licenziato di recente dal governo Draghi dove la digitalizzazione delle imprese rappresenta la reazione di lungo periodo contro la crisi economica innescata dal Covid. Un percorso che impone un’opera capillare di professionalizzazione delle risorse umane e che responsabilizza ancora più i fondi interprofessionali, gli attori meglio attrezzati per intervenire con efficacia in questa partita. Contestualmente occorre lavorare affinché venga colmato lo strutturale disallineamento tra il fabbisogno delle aziende in termini di competenze e la capacità del mercato del lavoro di soddisfare le istanze del mondo produttivo».

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