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    Cosa accadrà dopo l’Epifania?

    Cosa accadrà dopo l’Epifania?

    Riapertura scuole al 50% dal 7 gennaio. Scontro nel Governo su riaperture palestre, cinema e teatri.

     

    A partire dal 7 Gennaio le regioni torneranno al sistema delle fasce (gialla, arancione, rossa), come stabilito dal Dpcm del 3 Dicembre. Prima del periodo natalizio, tutte le regioni erano in area gialla, ad eccezione dell’Abruzzo, ancora in zona arancione.

     

    In ogni caso occorrerà monitorare se le restrizioni in vigore saranno sufficienti per scongiurare il rischio di una terza ondata. L’Istituto Superiore di Sanità manifesta preoccupazione, in particolare per alcune aree del Paese, in cui il rischio di risalita vorticosa dei contagi è alto: Emilia Romagna, Molise, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Trento.

    Altre 5 regioni, secondo l’Iss, si troverebbero in un rischio medio-alto: Veneto, Liguria, Marche, Puglia e Umbria.

    Per questo viene auspicato dagli esperti che queste regioni adottino provvedimenti più restrittivi di carattere locale.

     

    Dopo un’intesa non facile tra esecutivo e regioni, si è deciso che la scuola ripartirà dal 7 gennaio, con il 50% degli alunni in presenza, nonostante la previsione del dpcm, della presenza al 75%.

     

    La riapertura degli impianti sciistici è prevista dopo l’Epifania. Gli esperti chiedono cautela ed esprimono la necessità di ricontrollare i protocolli, anche rendendoli più aderenti al sistema delle fasce previsto dall’attuale normativa.

     

    È inoltre molto probabile il prolungamento della sospensione per le attività di palestre, piscine e teatri, che da dpcm avrebbero potuto riprendere l’attività dal 15 Gennaio. A tal proposito le associazioni di categoria chiedono ristori più ingenti per far fronte ai ricavi persi.

    Tuttavia nel Governo ci sono alcuni ministri che spingerebbero verso una riapertura, anche parziale, di queste attività. Il Ministro dello Sport Spadafora ha affermato che la riapertura a fine Gennaio è un “obiettivo raggiungibile”. Fermamente contrari alla riapertura sono i ministri Speranza e Boccia.

     

    Andrea Curcio

     

     

     

     

     

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