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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Lombardia Intervista ad Adriano Borelli, imprenditore sportivo

    Intervista ad Adriano Borelli, imprenditore sportivo

    Signor Borelli, ci racconti un po’ della sua carriera e della sua attività

    Sono Adriano Borelli, imprenditore sportivo, editore e giornalista della rivista “Fitness e sport”. Nel 1963 ho aperto una palestra a Milano, che si chiama sporting club. Inizialmente molto piccola, negli anni l’abbiamo ingrandita, oggi parliamo di 3000 metri quadri di cui 2000 metri solo per la pesistica, insegnamento di 4 tipi di arti marziali e una piccola piscina. Abbiamo una decina di personal trainer. Il nostro motto è: Teniamo in forma Milano!

    Nel corso della mia carriera sportiva ho vinto delle gare di body bulding, ottenendo alcuni titoli particolari. Nel 1966 ho acquistato il libro “Body bulding, un approccio scientifico”. Osservandolo attentamente mi sono reso conto che quel volume teneva in considerazione l’aspetto scientifico dei pesi in modo approfondito, mentre tutte le riviste del settore erano in quel momento piuttosto banali in quanto tralasciavano l’aspetto scientifico di come funziona il corpo umano.

    Quindi mi sono accorto, da quel momento, che c’era tutto un mondo scientifico meritevole di essere portato a conoscenza di tutte le palestre italiane.

    Così, insieme ai miei collaboratori tra cui l’allora primario dell’ospedale Sacco, iniziammo a proporre delle formazioni che trattavano di biologia, nutrizione, aspetto immunitario, biomeccanica e quant’altro.

    Nel 1996 ho conosciuto alcuni atleti americani, i quali mi dissero che ero pronto a portare in Italia il marchio di formazione più famoso degli USA, per ciò che concerne la formazione dei personal trainer. Quindi fondammo questa scuola, dedicata al percorso di formazione dei personal trainer. Questa è la struttura più articolata in Italia e tra le più forti nel mondo. I nostri docenti sono professori universitari di varie facoltà italiane tra cui la Cattolica, primari ospedalieri, tecnici delle varie discipline scientifiche e sportive. Dopo un percorso molto articolato degli studenti, dopo un esame molto selettivo, ottengono la certificazione di personal fitness trainer.

    Siamo i leader mondiali della formazione, ce lo dicono i numeri. Abbiamo avuto 26 mila studenti, di cui solo 17.000 hanno passato l’esame finale.

    Che problemi state affrontando con la riapertura?

    La situazione è molto confusionaria. Sono passati 70 giorni dal lockdown e siamo nelle stesse identiche condizioni di due mesi fa. Non si sa ancora quando potremo riaprire, se il 25 maggio o il 2 giugno. Abbiamo sentito al tg che indica come data il 25 maggio, ma abbiamo ricevuto una news proveniente dall’ufficio di Fontana che ci dice il 2 giugno.

    Ci stiamo adeguando per dare la massima attenzione alla diffusione del contagio ma non abbiamo a tutt’oggi nessuna linea guida concreta da parte del Governo. Si deve indossare la mascherina mentre uno si allena? Gli spogliatoi e i servizi igienici devono essere tenuti chiusi o aperti? Non lo sappiamo ancora.

    Le palestre: più simili agli impianti sportivi o alle piscine?

    Le palestre sono più dei centri sportivi, anzi nascono ancora prima dei centri sportivi. A Milano più precisamente sono davvero poche le palestre che hanno all’interno una piscina, mentre a Roma è al contrario: ci sono tantissimi centri di nuoto che hanno al loro interno delle palestre.

    Come vede la sua fase 2?

    Quando si riprenderà ci vorrà almeno qualche giorno di rodaggio per abituarci perchè è come riaccendere un motore grosso. Dobbiamo capire come ottimizzare tempi e spese. Dobbiamo assicurarci di avere impianti elettrici, pulizie, dipendenti e macchinari che funzionano.

    Durante la fase 2 si devono riportare le persone nelle palestre perchè sono state terrorizzate in questo periodo da tutte le televisioni.

    Che cosa chiederebbe al Governo come impegno concreto per rilanciare il settore?

    Linee guide chiare per gestire la clientela ed agevolazioni per sostenere i costi generali. Ma soprattutto, chiederei una grande campagna di comunicazione in cui si dia enfasi dell’importanza di riacquistare la propria salute ed il proprio equilibrio fisico e mentale in palestra.

    Andrea Curcio

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