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    RINNOVO DEL CCNL SANITA’ PRIVATA: 2200 DIPENDENTI DELL’ASSOCIAZIONE LA NOSTRA FAMIGLIA IN AGITAZIONE PER IL MANCATO ACCORDO.

    Dopo 13 anni di attesa sfuma la definizione dell’accordo a un passo dalla firma. Da Regione Lombardia l’impegno a fare la propria parte sui tavoli nazionali.

    Se ne riparlerà il 19 febbraio, data in cui i vertici dell’Associazione La Nostra Famiglia si riuniranno nuovamente con le delegazioni sindacali per mettere sul tavolo quanto deliberato dal CdA relativamente agli sviluppi della trattativa per il rinnovo del contratto, dopo la battuta d’arresto del 27 gennaio scorso.

    Questo è quanto emerge dalla riunione avvenuta nei giorni scorsi a Roma tra le OO.SS. FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e i rappresentanti de La Nostra Famiglia, durante la quale i delegati sindacali hanno chiesto espressamente la revoca formale dell’applicazione unilaterale, a far data dal 1° febbraio, del CCNL Aris per la riabilitazione sottoscritto nel 2012, a tutto il personale non medico operante nei 27 centri italiani.

    Il rinnovo del CCNL sanità privata atteso da ben 13 anni, pareva ormai essere in via di definizione, fino al dietro front del tutto inatteso da parte dell’Associazione lo scorso 27 gennaio, quando la Presidente de La Nostra Famiglia in una lettera indirizzata ai rappresentanti sindacali, ha messo nero su bianco la volontà dell’Associazione di procedere unilateralmente con l’applicazione del contratto Aris per la riabilitazione e bloccare di fatto la trattativa per il rinnovo del CCNL sanità privata. Decisione che, dopo mesi di incontri tra OO.SS. e vertici dell’Associazione nella direzione del rinnovo, si è rivelata per i sindacati e per i 2200 dipendenti del tutto inspiegabile.

    Abbiamo evidenziato che non condividiamo l’insussistenza delle motivazioni di ordine economico avanzate dalla delegazione dell’Associazione, alla luce degli impegni di Governo e Conferenza Stato Regioni sugli incrementi al sistema del privato convenzionato” hanno esternato i sindacati in una nota, sottolineando la disponibilità ad avviare congiuntamente un confronto laddove dovessero emergere problemi con le Regioni interessate.

    Intanto da Regione Lombardia resta alto il livello di attenzione sul problema del rinnovo del CCNL sanità privata: “Viviamo con preoccupazione il disagio degli operatori della sanità privata per il contratto scaduto – ha dichiarato l’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, promettendo l’intervento della Regione: “Faremo certamente la nostra parte sui tavoli nazionali affinché la situazione si evolva e trovi una rapida soluzione a livello normativo, con le necessarie e opportune coperture finanziarie”. Il rinnovo del CCNL sanità privata rappresenta un’urgenza avvertita da Regione Lombardia per garantire l’equilibrio virtuoso nell’erogazione dei servizi da parte del sistema pubblico e del privato accreditato che da sempre caratterizza l’eccellenza del sistema sanitario lombardo: “Questo principio dovrà essere ben codificato nelle pagine del nuovo Patto della Salute 2019-2021 che le Regioni stanno elaborando in queste settimane e che dovrà prevedere anche un’allocazione di risorse specifiche per il rinnovo del contratto dei lavoratori della sanità privata -ha sottolineato Gallera – risorse che permetterebbero alle Regioni, in particolare alla Lombardia, di attivare immediatamente le nuove indicazioni e adeguarne il finanziamento”.

    L’applicazione del nuovo tipo di inquadramento contrattuale, secondo i sindacati, rischierebbe di compromettere il livello qualitativo dei servizi offerti alle famiglie, considerando che l’Associazione La Nostra Famiglia si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità con un focus particolare sull’età evolutiva, in 27 sedi – tra cui quelle lombarde di Bosisio Parini, Ponte Lambro, Lecco, Como, Sesto San Giovanni, Carate Brianza e Mandello del Lario – dislocate in 6 regioni del territorio nazionale.

    Le ricadute della scelta unilaterale dell’Associazione sono di ordine economico e normativo, un esempio su tutte l’aumento di 2 ore settimanali di lavoro senza l’adeguamento retributivo. A seguito del mancato accordo del 27 gennaio scorso le segreterie OO.SS. territoriali lombarde hanno attivato un presidio permanente e indetto lo stato di agitazione, ma niente scioperi per tutelare e garantire il servizio all’utenza. A fianco dei lavoratori anche la mobilitazione delle famiglie degli utenti, che hanno attivato una petizione online e creato la pagina Facebook UNITI PER LA NOSTRA FAMIGLIA, per sensibilizzare l’opinione pubblica e assicurare il pieno appoggio ai dipendenti.

    Micol Mulè

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