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domenica 11 Maggio, 2025
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Riforma fiscale: partire dal taglio delle agevolazioni

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Il fisco italiano è come un sistema intricato composto da numerose agevolazioni: l’equità di alcune di queste è di “dubbia giustificazione” secondo la Corte dei Conti.

 

Mario Draghi ha nominato il generale Francesco Paolo Figliuolo commissario straordinario per l’emergenza Covid. Una scelta accolta in maniera positiva da più parti vista l’esperienza del generale nella gestione del comparto logistico dell’Esercito Italiano. Ma forse sarebbe necessario nominare anche uno stratega che si occupi di trovare una soluzione al complesso problema rappresentato dal sistema fiscale italiano.

Secondo i calcoli della Corte dei Conti sui dati del Rapporto annuale sulle spese fiscali 2020 della Commissione Mef e riportati dal Sole24Ore, le agevolazioni fiscali relative all’Irpef sui redditi personali hanno raggiunto quota 171. Un numero che aumenta di tre volte e mezzo fino ad arrivare a 602 misure se si considerano i bonus sulle imprese.

Ecco allora che anche la Corte dei Conti si aggiunge al coro delle “voci riformatrici” secondo cui, se si vuole cambiare il sistema vigente, bisogna cominciare da un riordino dell’Irpef e quindi da un taglio delle agevolazioni dal momento che alcune misure appaiono “di dubbia giustificazione” dal punto di vista dell’equità. Una proposta tutt’altro che nuova dal momento che a inizio febbraio, il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, ha approfondito la questione in un’audizione delle Commissioni congiunte finanze e tesoro di Senato e Camera.

Secondo Carlino, nel disegno di riforma dell’Irpef, l’obiettivo della semplificazione dovrebbe avere rilievo strategico “sia per ciò che riguarda le regole di determinazione della base imponibile e dell’imposta dovuta, sia per quelli che sono gli aspetti procedimentali, quali dichiarazioni, versamenti, rimborsi”. Il problema di fondo infatti, è che l’attuale sistema normativo ha raggiunto un alto grado di complessità a causa dell’enorme numero di interventi frammentari che hanno introdotto “regimi sostitutivi, deroghe ed eccezioni, agevolazioni delle quali non sempre si conosce esattamente il relativo costo”. A sostegno della sua tesi, il presidente della Corte fa l’esempio del modello 730 le cui pagine di istruzioni “nella versione recentemente approvata per l’anno 2020 superano il numero di 130”.

Un sistema la cui origine va ricercata nel tentativo di trovare soluzioni per alleviare l’onerosità della tassazione ma soprattutto nella volontà di ricorrere allo strumento fiscale per erogare benefici e incentivi che secondo Carlino “dovrebbero formare oggetto di specifica valutazione da parti di altri organismi”. Una profonda riforma fiscale richiede la partecipazione di tutte le forze in campo, come sottolineato dal comandante generale della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana: “Riscrivere le regole di un sistema così articolato e interconnesso come quello fiscale richiede lo sforzo corale di tutti gli attori istituzionali”.

 

 

Simone Fausti

 

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