Nel 2023, il costo medio dei conti correnti in Italia ha subito diversi cambiamenti, come mostra un’indagine della Banca d’Italia su quasi 15.000 conti tra bancari, online e postali. La spesa media per gestire un conto bancario tradizionale è scesa a 100,7 euro, con un calo di 3,3 euro rispetto al 2022. I conti online restano l’opzione più economica, con una spesa media di 28,9 euro (-4,8 euro). Invece, i conti postali sono diventati più costosi, arrivando a 67,3 euro (+7,7 euro) a causa di un maggiore uso dei servizi. L’analisi ha coinvolto 11.985 conti bancari, 1.174 conti online e 1.000 conti postali, evidenziando come la digitalizzazione e le politiche delle banche influenzino i costi.
Dopo sette anni di aumenti, i costi medi dei conti bancari tradizionali sono diminuiti grazie a spese fisse più basse (-3,4 euro) e a una leggera riduzione delle spese variabili (-0,6 euro). Il risparmio deriva da minori canoni di base e costi ridotti per le carte di pagamento. Nei conti online, solo il 48% dei clienti paga un canone, contro il 69,6% dei correntisti tradizionali. Tuttavia, alcune tariffe sono rimaste stabili, come la “Messa a Disposizione Fondi” (1,7%). Al contrario, i conti postali sono diventati più costosi per via di un maggiore uso dei servizi, che ha fatto aumentare le spese variabili di 6,5 euro.
L’aumento o la riduzione dei costi bancari ha effetti diretti sulle famiglie. Chi usa poco il conto, come giovani e pensionati, ha spese più basse: in media 55,1 euro per i giovani e 88,7 euro per i pensionati. Le famiglie con un uso più intenso dei servizi bancari pagano invece in media 130,8 euro. Questi dati mostrano quanto sia importante scegliere un conto adatto alle proprie necessità. In futuro, i costi dipenderanno dalle abitudini dei consumatori e dalla concorrenza tra le banche, sempre più orientate verso soluzioni digitali convenienti e pratiche.