Il 2025 potrebbe essere l’anno della pace tra Russia e Ucraina. Questa settimana il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la situazione sul campo “crea opportunità” per agire in modo da porre fine al conflitto a breve, addirittura entro la fine dell’anno. “In ottobre, novembre e dicembre abbiamo la possibilità di muovere le cose verso la pace e la stabilità duratura” ha dichiarato Zelensky al vertice Ucraina-Europa sudorientale in Croazia. “La situazione sul campo di battaglia crea l’opportunità – ha aggiunto – […] di fare un’azione decisiva per porre fine alla guerra non più tardi del 2025”.
La pace, tuttavia, si fa in due e dall’altra parte della barricata non sembra esserci particolare disponibilità al momento. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito recentemente che, nonostante ci siano “molte speculazioni”, Mosca non ha ricevuto segnali sulla disponibilità di Kiev a un cessate il fuoco. “Nessuno sta prendendo misure per risolvere il conflitto ucraino”, ha spiegato Peskov, secondo quanto riportaro dalle agenzie russe. Nel frattempo, alcuni funzionari anonimi del Pentagono hanno fatto sapere alla stampa che, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, sono oltre 600.000 i soldati russi uccisi o feriti sul campo d battaglia.
Intanto, la Corte dei conti Ue ha comunicato che nel 2023 l’assistena finanziaria dell’Unione Europea verso l’Ucraina è più che raddoppiata, passando da 16 a 33,7 miliardi di euro. Un sostegno non privo di conseguenze. La Corte ha avvertito che “trasferire nel futuro i rischi di eventuali inadempienze nei rimborsi dei prestiti potrebbe mettere il bilancio dell’Ue sotto pressione”.