Il 6 giugno 1944, 80 anni fa, più di 160mila uomini delle truppe alleate sbarcarono in Normandia dando inizio alla liberazione dell’Europa continentale dalla Germania nazista, aprendo di fatto un nuovo fronte oltre a quello orientale su cui stavano combattendo i russi. Uno sforzo bellico e un rischio enorme quello corso dagli alleati, che è oggi ricordato come uno dei momenti e dei giorni più importanti della Seconda guerra mondiale che segnò le sorti del conflitto, ispirando anche moltissimi film e libri.
Lo sbarco in Normandia è conosciuto nel mondo come “D-Day” che, in gergo militare, indica il giorno in cui ha inizio un’operazione. Oggi però “D-Day” è diventato il nome con cui è ricordata la giornata del 6 giugno.
Lo sbarco, facente parte della più ampia operazione segreta “Overlord”, è stato reso possibile grazie a una faticosa e meticolosa preparazione e all’impiego di 4mila imbarcazioni per il trasporto dei soldati di fanteria, 13mila aerei d’appoggio, 702 navi da battaglia, 20mila paracadutisti e più di 160mila soldati americani, canadesi, australiani, belgi, cecoslovacchi, francesi, greci, olandesi, neozelandesi, norvegesi e polacchi.
A rendere omaggio ai caduti e ai reduci di guerra sono diverse le personalità presenti, tra cui vari capi di Stato, il presidente francese Emmanuel Macron, l’americano Joe Biden, il Re Carlo III, il principe William, il premier britannico Rishi Sunak, il presidente Sergio Mattarella, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Tra i presenti Re Carlo ha ricordato come le nazioni debbano restare unite contro la tirannia: “Preghiamo che un simile sacrificio non venga mai più compiuto”, ha dichiarato. Rishi Sunak, ai reduci del D-Day: “Avete rischiato tutto e vi dobbiamo tutto. Ci impegniamo a non dimenticare mai ciò che le persone hanno sacrificato nello sbarco in Normandia perché solo ricordando possiamo essere certi che la causa per cui hanno combattuto non sarà mai data per scontata”. Il presidente Macron invece, oltre ad aver omaggiato i soldati francesi che hanno combattuto valorosamente i soldati nazisti, ha fatto riferimento alla crescente insicurezza che caratterizza l’attualità: “I pericoli aumentano, ma voi ci ricordate che siamo pronti agli stessi sacrifici per difendere quello che abbiamo di più caro: la nostra terra di Francia e i nostri valori repubblicani”.
“Qui abbiamo gettato le basi della Nato”, ha affermato Joe Biden, richiamando anche la necessità di difendere ciò che abbiamo conquistato negli anni. “La storia ci dice che la libertà ha un prezzo. Se volete sapere qual è venite in Normandia, venite a vedere dove riposano i nostri soldati. Rimembrate il sangue dei giovani, di generazioni che hanno compiuto il loro dovere. E oggi noi faremo il nostro dovere, in un momento in cui la democrazie è a rischio. Affronteremo la tirannia, il male. Lo faremo con il pugno di ferro” ha aggiunto.
La giornata, ricordata a Omaha Beach e a cui sono seguiti incontri tra i vari leader presenti, non si limita ad essere un momento di commemorazione dello sbarco in Normandia, bensì diventa occasione di intreccio con i temi caldi di politica internazionale quali il conflitto in Ucraina e la minaccia della Russia di Vladimir Putin.
Emma Delfrate