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    MultiMedica investe in tecnologie uniche in Lombardia e taglia il suo impatto ambientale

    MultiMedica investe in tecnologie uniche in Lombardia e taglia il suo impatto ambientale
    Grazie a due macchinari innovativi, processati oltre 110 kg di rifiuti ospedalieri a rischio infettivo all’ora e ridotto del 75% il loro volume, con un risparmio di 130mila kg di emissioni di CO2. Dopo l’introduzione dei nuovi impianti nelle due strutture di Sesto San Giovanni e Castellanza, il Gruppo li estenderà a tutte le sue sedi, tra cui il San Giuseppe di Milano.
    Il Gruppo MultiMedica punta a ridurre il suo impatto ambientale tagliando significativamente il volume dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo grazie all’utilizzo di una nuova tecnologia sperimentata per la prima volta in Lombardia. Nelle strutture di Sesto San Giovanni e Castellanza sono infatti stati installati due innovativi impianti in grado di processare fino a 110 kg di rifiuti infetti all’ora, riducendone volume e peso, oltre a trasformarli in materiale secco e sterile da smaltire nell’indifferenziato.
    Ogni anno gli ospedali italiani producono diverse tonnellate dei cosiddetti ROT, ovvero rifiuti ospedalieri trattati dagli operatori socio-sanitari, classificati come pericolosi e a rischio infettivo, in aumento di quasi il 25% nel post pandemia. Si tratta di garze, guanti, cannule, cateteri, mascherine e altri dispositivi contaminati da materiale biologico che dopo il loro utilizzo si trasformano in rifiuti che devono essere sterilizzati e poi inceneriti con le inevitabili conseguenze dal punto di vista ambientale.
    Grazie ai macchinari installati nei due ospedali di MultiMedica, i ROT vengono trattati attraverso un processo che li tritura e li sterilizza riducendone il volume fino al 75%, senza emissioni di sostanze nocive nell’acqua o nell’atmosfera e nemmeno produzione di residui chimici. Il nuovo sistema consente inoltre di limitare il dispendio energetico e di risorse idriche, tant’è vero che ad oggi si stima abbia prodotto un risparmio di 130mila kg di emissioni di CO2 e 470mila MJ di energia. “Abbiamo moltiplicato i nostri sforzi e cercato nuove strategie che ci consentissero di ridimensionare il nostro impatto ambientale e di garantire elevati livelli di sicurezza sia al personale, sia ai pazienti – spiega Carmen Sommese, direttore sanitario aziendale del Gruppo MultiMedica -. Essendo la salute la nostra mission primaria, abbiamo deciso di intervenire sulla gestione e sulla produzione dei rifiuti per ridurne quantità e pericolosità, nella convinzione di voler diventare parte della soluzione e non del problema inquinamento”.
    È la tecnologia brevettata da Newster Group alla base del funzionamento degli impianti avviati a Castellanza e Sesto San Giovanni, dove vengono trattati rispettivamente 15 e 100 kg di ROT all’ora. Cuore del macchinario, un set di lame taglienti, il cui potente movimento rotante tritura finemente, agita e scalda i rifiuti, attraverso continui urti e attriti fino al raggiungimento di una temperatura di 150°C. Una volta concluso il processo, l’acqua di condensa prodotta può essere scaricata nella rete fognaria senza correre nessun rischio biologico. Anche l’aria residua viene sottoposta ad un sistema di filtraggio che cattura le particelle fino a 0,3 micron, eliminando così microbi e altre sostanze potenzialmente pericolose prima di immetterla nell’ambiente. A trattamento ultimato i rifiuti sono sterili, ridotti nelle loro dimensioni – volume -75% e peso -20/25% – ed essiccati, il che significa pronti per essere assimilati alla quota indifferenziata dei rifiuti urbani. Solo nell’IRCCS sestese, a conti fatti, si è passati da un volume medio mensile di 450mila litri di rifiuti a 135mila. Risultati che hanno portato il Gruppo a investire in questi impianti anche in tutte le altre strutture MultiMedica, tra cui l’ospedale San Giuseppe di Milano.
    L’azienda ha inoltre introdotto un sistema ancora più efficiente di raccolta dei ROT affiancandolo all’adozione di protocolli per garantire una maggiore sicurezza degli operatori che movimentano questo tipo di rifiuti. Un esempio è l’utilizzo di contenitori di plastica lavabili anziché quelli tradizionali in cartone per lo stoccaggio e la movimentazione dei rifiuti sanitari pericolosi all’interno delle mura ospedaliere, sistema che consente di abbattere significativamente il rischio di contaminazione perché non possono filtrare liquidi, oltre a ridurre la possibilità di incidenti che coinvolgano il personale preposto alla loro manipolazione. Nello stesso tempo vengono ridotte le quantità di materiali usa e getta da trasportare quotidianamente all’inceneritore, con benefici per l’ambiente. “Abbiamo cercato di sviluppare un approccio innovativo e più efficiente alla gestione del problema, puntando sulla formazione del personale e investendo in tecnologia – aggiunge Daniele Schwarz, amministratore delegato del Gruppo MultiMedica -. Il nostro progetto è diventato prassi quotidiana ed è costantemente controllato nell’ottica di apportare continui miglioramenti. Abbiamo scelto di fare un piccolo grande passo sul cammino della sostenibilità ambientale, per contribuire a prenderci cura di noi stessi e del nostro futuro”.
    Micol Mulè

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