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    Cop28, ecco i punti principali del ‘Global Stocktake’

    Cop28, ecco i punti principali del ‘Global Stocktake’
    Dopo due settimane di negoziati intensi, tensioni e trattative, la 28esima Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici si è conclusa con un accordo presentato come “storico”. I delegati provenienti dalle198 nazioni, riuniti negli Emirati Arabi Uniti, hanno fissato tre obiettivi principali: ridurre le emissioni di gas serra, adattarsi ai cambiamenti climatici e aumentare i finanziamenti.
    Non è stato certamente un esito semplice, quello raggiunto alla fine dei negoziati all’interno della Cop28 per definire i prossimi traguardi per fare fronte alla questione climatica. Dopo lunghe trattative, in cui sono emersi diversi interessi contrastanti e la necessità di scendere a compromessi tra le parti, la Conferenza ha approvato l’accordo “Global Stocktake”, un “inventario” sulle prossime azioni da seguire nel comune impegno contro il cambiamento climatico, presentato come un traguardo “storico” dal presidente Al Jaber.
    Nonostante gli sforzi finora compiuti, l’obiettivo principale dell’Accordo di Parigi, che mirava a limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi Celsius e a perseguire l’obiettivo più ambizioso di 1,5 gradi Celsius, richiede ancora un calo delle emissioni del 43% entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 2019, secondo quanto riportato dagli esperti climatici dell’IPCC.
    Per andare verso questo ambizioso traguardo sono stati evidenziati alcuni punti chiave racchiusi nell’accordo:
    Transizione dalle fonti fossili: è stato stabilito l’obiettivo di accelerare la fuoriuscita dai combustibili fossili nel corso di questo decennio, al fine di raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro e non oltre il 2050.
    Aumento delle energie rinnovabili ed efficienza energetica: è stato concordato di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030 e di raddoppiare il tasso annuo nel miglioramento dell’efficienza energetica.
    Riduzione graduale del carbone non abbattuto: l’obiettivoè di accelerare gli sforzi per diminuire l’uso di carbone non abbattuto, ovvero senza tecnologia di cattura e stoccaggio delle emissioni.
    Sistemi energetici a zero emissioni nette: è stato concordato di accelerare gli sforzi a livello globale per adottare sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero o a basso contenuto di carbonio prima o intorno alla metà del secolo.
    Investimenti nelle tecnologie a basse emissioni: è statoprevisto un acceleramento sugli investimenti intecnologie a zero e a basse emissioni, tra cui energie rinnovabili, nucleare e tecnologie di abbattimento e rimozione, come la cattura e l’utilizzo di carbonio. In particolare è stata sottolineata l’importanza di queste tecnologie per i settori difficili da decarbonizzare e per la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio.
    Riduzione delle emissioni globali di CO2 e metano: è stato concordato di accelerare la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio a livello globale, con un focus specifico sulle emissioni di metano entro il 2030.
    Trasporto sostenibile: accelerare la riduzione delle emissioni derivanti dal trasporto su strada, attraverso lo sviluppo di infrastrutture adeguate e la promozione diffusa di veicoli a zero e a basse emissioni.
    Eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili inefficienti: eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili che non affrontano l’insufficienza energetica o non favoriscono la transizione verso fonti energetiche sostenibili.
    Oltre agli obiettivi climatici, la Cop28 ha registrato anche un importante risultato in termini di giustizia climatica. È stato infatti approvato il Fondo per le perdite e danni causati dai cambiamenti climatici nei Paesi vulnerabili, che rappresenta un passo avanti significativo rispetto alle negoziazioni della precedente Conferenza. Anche se è rimasto inteso che il Fondo sarà finanziato attraverso contributi volontari anziché obbligatori, il che suscitapreoccupazioni sulla sua reale efficacia.
    In generale l’entusiasmo e l’applauso dei delegati dopo il discorso del presidente Al Jaber riflettono l’importanza di questo nuovo accordo nel fornire una guida chiara per affrontare la crisi climatica di qui in avanti, soprattutto considerati i difficili equilibri e le priorità contrastanti che erano emersi in partenza. Tuttavia ora sarà fondamentale tradurre questi impegni in azioni concrete, compito che spetta innanzitutto ai governi dei singoli Statinell’allocare risorse finanziarie adeguate per sostenere la transizione verso un’economia a emissioni zero.
    Pietro Broccanello

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