lunedì, Maggio 6, 2024
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    Cdm approva norma sul “reshoring” del Mimit

    Cdm approva norma sul “reshoring” del Mimit
    Il Consiglio dei ministri ha approvato una serie di misure rilevanti per le imprese e a supporto diretto del sistema produttivo, di chi investe e chi produce in Italia, anche per favorire il reshoring. È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine del Cdm in riferimento ai provvedimenti contenuti nei decreti “Anticipazioni Finanziarie” e “Fiscalità internazionale”.
    Innanzitutto è stata rifinanziata per il 2023 la Nuova Sabatini, con credito alle imprese in un’unica tranche pari a 50 milioni di euro utilizzabili da subito per il 2023. La novità più rilevante della misura è che il finanziamento sarà reso fruibile per le imprese richiedenti attraverso un’unica tranche, consentendo l’accorpamento delle rate. La misura intende sostenere gli investimenti in beni strumentali effettuati da micro, piccole e medie imprese facilitando l’accesso al credito con tassi di interesse agevolati. Si tratta di un provvedimento che assume ancora più rilevanza nel contesto attuale, considerando la stretta sui tassi applicata dalla BCE nell’ultimo anno. Come già annunciato, inoltre, nella Legge di Bilancio sarà poi rifinanziata la legge Sabatini anche per il 2024.
    Un altro aspetto fondamentale della proposta è quello di garantire una maggiore certezza e più tempo per il credito d’imposta “ricerca e sviluppo”. La misura approvata dal Cdm consente infatti di allineare temporalmente il sistema di certificazione del credito d’imposta, approvato il 15 settembre scorso e operativo dal prossimo anno, con i termini per il possibile riversamento che vengono prorogati al 30 giugno 2024. In questo modo l’Albo dei certificatori, appena istituito, potrà dare certezza su chi ne abbia davvero diritto.
    Infine tra gli obiettivi delle misure proposte dal Mimit c’è l’incentivo del cosiddetto “reshoring, attraverso la riduzione delle imposte per chi torna a produrre in Italia. Nello specifico è previsto l’abbattimento del 50% delle imposte per le imprese che decidono di tornare in Italia dall’estero con i propri impianti di produzione, il tutto allo scopo di riportare il Made in Italy “a casa”. Al contempo viene previsto per le imprese beneficiarie l’obbligo di restituire quanto ricevuto in caso di delocalizzazione delle attività, conformemente a quanto previsto nel recente decreto sugli asset strategici convertito in legge dal Parlamento. La direzione univoca è quindi quella di promuovere il reshoring contrastando e disincentivando al contempo le delocalizzazioni.
    Pietro Broccanello

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