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    Lavoro, obbligo di super green pass per Over 50, anche in smart working

    Lavoro, obbligo di super green pass per Over 50, anche in smart working
    Con le nuove normative entrate in vigore dal 15 febbraio l’obbligo di super green pass si applica agli 8,8 milioni di lavoratori Over 50, mentre per gli Under 50 rimane obbligatorio il certificato verde normale. Novità anche per quanto riguarda lo smart working.
    Stipendio a rischio, dunque, per circa mezzo milione di dipendenti Over 50, sia privati che pubblici, che non hanno ancora effettuato il vaccino. Dal 15 febbraio infatti si applica per gli 8,8 milioni di lavoratori sopra i 50 anni d’età l’obbligo di green pass rafforzato a lavoro, che come al solito si ottiene o tramite inserimento nel ciclo vaccinale (è sufficiente averlo almeno iniziato) oppure mediante guarigione dal Covid.
    Non è quindi più possibile per la suddetta categoria di lavoratori recarsi in ufficio con la semplice effettuazione di un tampone, rapido o molecolare. Chi viene trovato sprovvisto di certificato è considerato assente ingiustificato, il che non comporta conseguenze disciplinari e permette di conservare il rapporto di lavoro fino alla presentazione del certificato verde, e comunque non oltre il 15 giugno 2022.
    Tuttavia naturalmente per i giorni di assenza ingiustificata non è prevista retribuzione, né qualsiasi altra componente della retribuzione (anche di natura previdenziale), e il lavoratore che si trova sul luogo di lavoro senza green pass è soggetto a pesanti sanzioni amministrative che vanno da 600 a 1500 euro, con provvedimento del Prefetto. Inoltre vengono applicate anche le sanzioni disciplinari previste dai contratti collettivi di settore.
    Le nuove normative interessano poi anche i lavoratori in smart working. La modalità di lavoro da remoto ha coinvolto un grandissimo numero di lavoratori a partire dall’inizio della pandemia, e solo ora sta subendo un progressivo ridimensionamento. Come ha spiegato Arturo Maresca, professore ordinario di diritto del Lavoro all’università di Roma la Sapienza, lo smart working non può essere uno strumento per eludere gli obblighi legali.
    In altri termini, il controllo del super green pass per gli Over 50 (e del green pass normale per gli Under 50) deve applicarsi, per quanto possibile, anche ai lavoratori da remoto, che potrebbero altrimenti lavorare pur non essendo in regola. A questo proposito è stato stabilito che nei casi in cui lo smart working è stato programmato precedentemente al 15 febbraio, il controllo scatta al primo giorno di rientro in presenza, mentre le aziende (specialmente quelle che lavorano su turni) possono prevedere dei controlli preventivi, anche nei giorni in cui il dipendente lavora da remoto.
    Un altro aspetto sottile delle norme appena entrate in vigore è quello che riguarda l’età dei lavoratori. L’obbligo di green pass rafforzato si applica infatti per coloro che hanno compiuto i 50 anni a partire dall’8 gennaio 2022 (dopo l’entrata in vigore del decreto legge del 7 gennaio), mentre non è del tutto chiaro quale sarà l’applicazione delle regole per chi supera tale età nei prossimi mesi o giorni. Secondo il professore Maresca, dal momento che le norme sono entrate in vigore a partire dal 15 febbraio, da tale data i controlli e le sanzioni possono già scattare, dunque anche per chi compie gli anni nei prossimi giorni, almeno fino alla scadenza del 15 giugno.
    Pietro Broccanello

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