F-16, Borrell: “Spero che presto si possano fornire queste armi a Kiev”
Cresce il consenso per la consegna dei caccia F-16 all’Ucraina. Ieri Josep Borrell, Alto rappresentate Ue per la Politica estera, ha dichiarato che la nascita negli ultimi giorni di una coalizione per l’invio di questi jet da combattimento è una “buona idea” arrivata dal G7, tenutosi lo scorso weekend a Hiroshima. Borrell è intervenuto sull’argomento nella giornata di lunedì prima del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea, approvando il progetto di “preparare il campo per fornire all’Ucraina i caccia di cui hanno bisogno”, e sottolineando che “l’addestramento è la prima cosa da fare e spero che presto si possano fornire all’Ucraina questo tipo di armi”.
Mosca ha definito questa iniziativa come “completamente inutile” in quanto le capacità delle forze armate russe “consentono di raggiungere indiscutibilmente ogni obiettivo dell’operazione militare speciale”. Lo ha dichiarato Sergei Ryabkov, viceministro degli Esteri, ripreso da Interfax, secondo il quale “nessun attacco alla sicurezza della Federazione Russa, indipendentemente dalla portata di tali misure adottate dall’Occidente collettivo guidato dagli Stati Uniti, porterà al risultato cercato dall’Occidente”. Eppure, in quindici mesi di guerra, più volte i russi hanno dimostrato di non essere capaci di conquistare i loro obiettivi. Dalla mancata presa di Kiev all’atroce battaglia per Bakhmut, i politici del Cremlino fanno i conti con cocenti smentite arrivate dal campo.
Anche da Berlino arriva qualche segnale. Il governo tedesco ha sempre dimostrato una certa reticenza nell’impegnarsi pubblicamente e vigorosamente a favore dell’invio di armi a Kiev, anche se poi non ha mai fatto mancare il suo aiuto. Il cancelliere Olaf Scholz ha affermato al programma televisivo Welt Talk che gli alleati “sono pronti a fornire sostegno a lungo termine all’Ucraina” e che la decisione di Washington di addestrare i piloti ucraini è anzitutto “tutto un segnale rivolto al presidente russo, che non deve sperare – semplicemente attraverso una lunga guerra – di poter raggiungere il suo obiettivo”, come riportato da Rai News. Qualora si concretizzasse l’invio degli F-16 a Kiev, i leader europei hanno fatto capire che tali armi sarebbero finalizzate unicamente all’autodifesa dell’Ucraina e non per azioni offensive contro il territorio russo.