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    Pnrr, dimezzati i tempi sui ricorsi al Tar Lazio e sugli espropri

    Pnrr, dimezzati i tempi sui ricorsi al Tar Lazio e sugli espropri
    Tra gli interventi chiave della bozza del decreto Pnrr ter in via di preparazione da parte del governo anche un drastico taglio ai tempi dei pareri e delle intese con gli enti territoriali, delle conferenze dei servizi decisorie e ai termini di giudizio nei ricorsi amministrativi che vengono convogliati tutti sul Tar del Lazio. Ridotti della metà anche i termini sugli espropri e probabile proroga a fine anno per lo scudo sul danno erariale, insieme a più assunzioni e incarichi negli enti locali e alle semplificazioni per l’energia di eolico e rinnovabili.
    Nel testo del decreto Pnrr ter che il governo Meloni sta preparando in vista di una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri, si spinge per dimezzare i tempi dei pareri e delle intese con gli enti territoriali e ugualmente i termini di giudizio nei ricorsi amministrativi, che vengono convogliati tutti sul Tar del Lazio. Ma il drastico taglio sul calendario agisce ad ampio raggio e arriverebbe così a ridurre del 50% anche tutti i termini previsti dal testo unico sugli espropri.
    In linea con gli obiettivi generali del Pnrr i nuovi provvedimenti puntano a rimuovere i molti ostacoli ancora in campo verso l’attuazione reale degli investimenti. Vi risponderebbe in primo luogo quindi il dimezzamento dei termini dei pareri tra la Conferenza Stato Regioni e l’Unificata, in merito a interventi del Pnrr o del Piano nazionale complementare. Le tempistiche per i pareri si riducono così da 30 a 15 giorni, la metà in caso di particolare urgenza, e passano da 20 a 10 giorni quelli per le intese. Scadenze simili o comunque ridotte riguardano anche gli altri settori quali i servizi, i casi di tutela ambientale, paesaggistica, dei beni culturali e della salute. Coinvolti nel dimezzamento dei tempi sono anche tutti i termini processuali ordinari, compresi nei giudizi di primo grado anche quelli per la notifica del ricorso introduttivo, o incidentale, e dei motivi aggiuntivi.
    Nella bozza, che dovrebbe ricevere il via libera entro una settimana, c’è spazio anche per la proroga a fine anno dello scudo erariale che limita ai casi di dolo o grave inerzia le possibili contestazioni della Corte dei conti. Ma la griglia del Pnrr riguarda più in generale interventi urgenti a tutto campo, spaziando dal rafforzamento di assunzioni e incarichi negli enti locali all’introduzione di nuove semplificazioni per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, idrogeno e per la posa della fibra ottica, fino ad allargare la possibilità di finanziamento pubblico nei progetti in partenariato con i privati.
    Maggiore spazio quindi per le assunzioni negli enti locali attraverso una modifica dei calcoli sui tetti di spesa che ora escluderanno tutti i costi prodotti dai rinnovi contrattuali, e non più solo dagli arretrati. Viene aumentata poi anche la possibilità di affidare incarichi dirigenziali, che potranno arrivare al 50% dei posti istituiti in dotazione organica, laddove il limite attuale è al 30%. Raddoppia fino a 24 mesi la deroga che permette ai segretari a inizio carriera di lavorare nei comuni della fascia demografica immediatamente superiore e tutto questo pacchetto è riservato ai quasi seimila enti locali soggetti attuatori degli interventi del Pnrr.
    La bozza del decreto prevede, infine, un pacchetto di misure finalizzate ad accelerare lo sviluppo di nuovi impianti green, dal fotovoltaico all’eolico, tra cui la riduzione delle distanze per la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici dai beni sottoposti a tutela (da 7 a 3 km).
    Pietro Broccanello

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