SUPERBONUS E UNA TANTUM 200 EURO, NOVITÀ IN ARRIVO?
Le dure parole di Draghi sul tema Superbonus non sono passate inascoltate. E ora la disciplina della cessione dei crediti d’imposta potrebbe cambiare, con l’ennesimo ritocco normativo. In maggioranza la trattativa è aperta
È iniziata una nuova trattativa in maggioranza, apertasi dopo le parole di critica del premier Mario Draghi sul tema del Superbonus e per effetto del pressing delle imprese edili, stanche delle costanti incertezze normative. I cambi repentini della disciplina sono infatti stati al centro del dibattito che ha visto il susseguirsi di pesanti critiche da parte delle associazioni del settore. L’agevolazione fiscale, varata dal Governo Conte bis per effetto del DL 34/2020, consiste nella detrazione del 110% delle spese sostenute, a partire dal 1° luglio 2020, per la realizzazione particolari interventi finalizzati all’efficientamento energetico e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. L’Enea aveva confermato che alla fine di aprile 2022, il totale degli investimenti ammessi alla detrazione ammontava a 27,4 miliardi di euro, con detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per oltre 30 miliardi, ma in tema di cessione del credito si è via via affermato lo stop da parte di numerosi istituti finanziari.
IL DISCORSO DI DRAGHI
Le parole del Presidente del Consiglio hanno destato l’ennesimo terremoto all’interno della compagine governativa. Sulla sua “validità non siamo d’accordo” ha dichiarato Mario Draghi davanti alla plenaria del Parlamento Europeo riunita a Strasburgo, in replica alle parole di Tiziana Beghin, quota Cinque Stelle, e del verde Philippe Lamberts, dopo che questi avevano proposto di estendere la misura in tutti i Paesi dell’Unione. Draghi ha poi aggiunto che “il costo dell’efficientamento è più che triplicato grazie al 110%, e i prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo”, cosa che il Paese non può più permettersi. E si dà il caso la critica, arrivata all’indomani dello strappo fatto proprio dai Cinque Stelle in Consiglio dei Ministri, astenuti sul via libera ai poteri speciali al Sindaco di Roma per la realizzazione del termovalorizzatore, è tutt’altro che casuale. La replica è arrivata immediatamente dal leader del Movimento Giuseppe Conte: “Mi ha meravigliato che proprio di fronte al Parlamento europeo (Draghi, ndr) abbia trovato modo di parlare male di una misura che sta facendo correre il Paese e che gli ha consentito di fare il giro dell’Europa e fregiarsi dell’aumento del 6% del Pil”, ha tuonato l’ex premier. E nel botta e risposta sono tornate alla luce le parole del Ministro dell’Economia Daniele Franco, che ha da tempo definito il Superbonus “una tra le più grandi truffe che la Repubblica abbia mai visto (che l’Agenzia delle Entrate ha quantificato nella cifra di 4,4 miliardi di euro)”.
IMPRENDITORI EDILI, CRITICHE SULL’INCERTEZZA
Il Decreto Aiuti ha previsto l’allargamento dei termini anche per le villette, che presto potranno essere destinatarie del Superbonus, ma i costruttori ammoniscono: l’incertezza normativa pesa sul lavoro. Nel merito si è espresso anche il Presidente dell’Ance Gabriele Buia: “Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110 e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori”, sottolineando ancora una volta che “non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore”.
IL DECRETO AIUTI TORNA SUL TAVOLO DEL CDM
La partita ora torna in Consiglio dei Ministri, dove si riprenderà a discutere delle misure varate nel Decreto Aiuti. Nel pomeriggio di ieri, giovedì 5 maggio, il testo del decreto non era ancora stato publicato in Gazzetta Ufficiale, ed è verosimile che potrà essere varata una versione aggiornata della normativa. Il Superbonus dovrebbe subire l’ennesimo ritocco alla disciplina sulla cessione dei crediti d’imposta, con la possibilità di una quarta cessione del credito e del frazionamento dell’importo in più operazioni. Novità anche sul tema dei 200 euro per lavoratori e pensionati: voci di corridoio fanno sapere che il testo definitivo potrebbe prevedere l’esclusione dall’ottenimento del bonus per chi percepisce il reddito di cittadinanza.
Andrea Fortebraccio