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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Prima pagina Come ridurre la dipendenza energetica Ue?

    Come ridurre la dipendenza energetica Ue?

    Come ridurre la dipendenza energetica Ue?

    Usa e Ue investiranno insieme per nuove soluzioni energetiche. La via green è ormai l’obiettivo, ecco perché Europa e America viaggeranno insieme per creare idrogeno pulito e rinnovabile. “Queste misure aumenteranno la sicurezza economica energetica e nazionale. Creeremo a questo proposito una task force composta da membri della Casa Bianca e della Commissione europea” ha dichiarato Biden da Bruxelles; “so che eliminare la dipendenza dal gas russo avrà costi per l’Europa ma non è solo la cosa giusta da fare da un punto di vista etico, ci metterà anche su un percorso più sicuro dal punto di vista strategico” ha concluso.
    La via dell’alternativa era gia stata annunciata da Ursula von der Leyen nel suo discorso al Parlamento europeo, durante il quale aveva ribadito che l’Ue stesse cercando ulteriori forniture di gas proprio dagli Stati Uniti per i prossimi due inverni. La Russia fornisce infatti quasi il 40% del gas utilizzato in Ue e circa un quarto del petrolio, e la diversificazione dei fornitori sembrerebbe ad oggi l’unica via per superare la dipendenza da Mosca. Nuovi o vecchi fornitori che siano – dato che il 90% del gas naturale utilizzato per generare elettricità e riscaldare abitazioni proviene da Paesi extra Ue – l’unica soluzione al problema dell’approvvigionamento è quella di guardare ad altri partner, ed i prossimi mesi saranno caratterizzati da costanti incontri con i maggiori produttori esteri, anche se dopo le dichiarazioni di Joe Biden, è ormai evidente che gli Stati Uniti la faranno da padroni nella trattativa per le forniture. Quello tra Biden e la von der Leyen è sembrato infatti molto più che un accordo preliminare. Con le sue dichiarazioni, infatti, il Presidente americano ha subito voluto intestarsi la partita, e i giochi sembrano già chiusi.

    “Lavoreremo per garantire ulteriori 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto Gnl quest’anno e intanto lavoriamo per interrompere il gas russo ben prima del 2030 per garantire un’ulteriore domanda del mercato dell’Ue per 50 miliardi di metri cubi entro il 2030” ha infatti spiegato il Presidente americano, segno che l’intesa dovrebbe essere stata ormai raggiunta. “Qualche tempo fa – ha continuato Biden – ho annunciato che gli Usa avrebbero bandito qualsiasi importazione di energia dalla Russia, per rendere chiaro che gli Stati Uniti non partecipano a sovvenzionare la guerra brutale e ingiustificata in Ucraina. All’epoca, ho notato che siamo stati in grado di fare questo passo, a differenza di altri, perché gli Usa sono esportatori netti di energia, con una forte industria domestica”.

    Il Presidente americano ha poi spiegato che la Commissione Ue “lavorerà con gli Stati membri per costruire una rete di stoccaggio del gas in tutto il continente e le infrastrutture necessarie per ricevere il Gnl, nonché per l’uso efficiente del gas”, ed ha aggiunto che “tutto ciò verrà fatto in modo che non sia in contrasto con la strategia a emissioni zero. Dobbiamo far sì che le famiglie, nel mentre, superino questo inverno e il prossimo. Questa, ad ogni modo, è un’opportunità per raddoppiare i nostri sforzi per un futuro sostenibile attraverso l’uso della giusta tecnologia”.

    Le conseguenze sono state immediate anche in borsa, con i future di Amsterdam che hanno segnato un ribasso del 4,1% a 107 euro del prezzo del metano. Non è però tutto oro quello che luccica: secondo Goldman Sachs, più che un aumento della produzione, l’intento della Casa Bianca sarebbe meramente quello di fornire all’Europa i quantitativi di gas sufficienti a superare il prossimo inverno, anche se non è escluso che l’inasprirsi della guerra in Ucraina possa portare a un’interruzione del flusso di gas dalla Russia.
    Timori invece dalla Germania, dove l’approvvigionamento di gas naturale sta per esaurirsi, e secondo varie fonti un importante gruppo energetico avrebbe esortato il governo tedesco a emettere il primo livello di allerta nel suo piano di emergenza, soprattutto dopo le richieste di Putin di pagare le forniture in rubli, situazione che potrebbe comportare anche l’interruzione delle forniture.

    Andrea Valsecchi

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