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    Lombardia, medici di base e pediatri cercansi

    Lombardia, medici di base e pediatri cercansi  
    In 96 si avviano alla pensione, 72 nel giro di due mesi hanno lasciato e i bandi di Ats vanno quasi deserti. A Sesto San Giovanni in coda in centinaia per il cambio medico ma la maggior parte sarà dirottata sui medici dei Comuni limitrofi.
    Sarà anche una questione di organizzazione come sostiene la titolare del Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, in ogni caso il tema della carenza dei medici di medicina generale sul territorio lombardo, che solo lo scorso anno si attestava al 10-15% rispetto al fabbisogno del territorio, è un problema reale a prescindere dal punto di vista dell’osservazione.
    Secondo gli ultimi dati, a fine 2021 in Regione Lombardia si registrava la presenza di 5.852 medici di base – di questi quasi il 70% con il limite massimo di pazienti raggiunto, ovvero 1.500 -, diminuiti già di 72 unità in questi due primi mesi dell’anno, arrivando così ad un totale temporaneo di 5.780 dottori disponibili nell’intera regione per un totale di 8.597.609 pazienti. A questo dato c’è poi da aggiungere che altri 96 camici bianchi sono in età da pensione, ciò vuol dire che presto il numero complessivo di medici di base sarà ulteriormente ridotto di 168 unità. Non va meglio sul fronte dei pediatri di libera scelta, che in regione sono in totale 1.156, di cui 511 ultrasessantacinquenni quindi in età pensionabile, per 1.091.046 assistiti.  
    Numeri non da poco, sui quali incide la difficoltà a reperire i sostituti per occupare i posti vacanti dovuti ai pensionamenti o ai trasferimenti in altre strutture. Perché è pur vero che Ats periodicamente pubblica dei bandi per il reclutamento di nuovo personale, ma molto spesso i candidati che si presentano non sono nemmeno sufficienti a coprire i posti disponibili, come accaduto in occasione dell’ultimo concorso per il triennio di “Formazione specifica” di Medicina generale al quale si sono presentati 530 candidati su 600 posti a livello regionale.
    I motivi alla base della defezione dei candidati sono molteplici, secondo il presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri di Milano e provincia, Roberto Carlo Rossi, e spaziano dal valore più basso delle borse di studio del triennio di specializzazione fino alla dislocazione in territori impervi o quartieri a rischio delle grandi città, passando per lo stipendio che per molti non viene ritenuto adeguato alle molteplici sfaccettature della professione.
    La Regione è recentemente intervenuta sul tema impegnandosi a trovare soluzioni concrete ad un problema che investe non solo la Lombardia ma tutto il territorio nazionale. La direzione generale Welfare si è infatti fatta parte attiva a livello nazionale per introdurre modifiche all’attuale assetto che limita a 650 il massimale di assistiti in carico ai medici in formazione, in modo tale da poter concorrere all’assegnazione degli ambiti carenti con una copertura che possa arrivare a 1000 assistiti. Inoltre è stato aumentato anche il numero delle borse di studio che saranno messe a bando per il triennio 2021-24, in considerazione dell’incremento del fondo nazionale (20 milioni di euro) ottenuto da Regione Lombardia e dello stanziamento di ulteriori risorse del PNRR a questo scopo. A questo si aggiunge la richiesta di rimodulare ed incrementare gli accessi alla facoltà di Medicina per consentire nei prossimi anni di coprire il fabbisogno, alla luce anche del potenziamento della sanità di prossimità attraverso le nuove strutture territoriali – le cosiddette Case di comunità – che prevedono al loro interno la presenza di medici di medicina generale.
    Nel frattempo, però, i cittadini fanno quotidianamente i conti con le carenze di camici bianchi sul territorio. A Sesto San Giovanni solo un paio di giorni fa si sono registrate file interminabili davanti agli uffici di Ats di via Carlo Marx, dove più di un centinaio di cittadini si sono messi in coda fin dalle 7.30 del mattino nella speranza di ottenere un sostituto del proprio medico di base recentemente andato in pensione, l’ultimo di quattro nel giro di poco tempo. In pochissimi però potranno trovare un posto presso i medici di base sestesi, quasi tutti al limite della capienza, tutti gli altri verranno dirottati tra Cinisello Balsamo e Cologno Monzese come già accade da diverso tempo con non poche difficoltà soprattutto per gli assistiti più anziani.
    Micol Mulè

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