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    Guerra e inflazione surriscaldano l’Eurozona

    Guerra e inflazione surriscaldano l’Eurozona
    Mentre l’Europa mette in atto un severo pacchetto di sanzioni contro la Russia, gli Stati Membri devono fare i conti con la corsa dei prezzi. Ieri l’Eurostat ha diffuso le stime preliminari dell’inflazione dell’Eurozona per il mese di febbraio: +5,8%, in forte accelerazione e oltre le stime. In un solo mese si è osservato a un incremento di 0,9 punti percentuali: livelli così alti non si registravano dal 1995. L’indice dei prezzi core, che esclude le componenti dell’energia, degli alimenti e dell’alcool, è salito invece del 2,7% su base annuale, in accelerazione rispetto al +2,4% di gennaio.
    Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat a inizio settimana ha comunicato che nel mese di febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente). L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%), e in misura minore ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +2,2% a +3,2%) sia non lavorati (da +5,3% a +6,9%).
    L’Europa si ritrova così con una guerra alle porte che non vuole combattere (perlomeno non in maniera diretta) e una situazione surriscaldata sul fronte dei prezzi che secondo alcuni osservatori costringerà la BCE a mantenere una politica monetaria particolarmente accomodante, rinviando quindi il rialzo dei tassi. Lo stesso vicepresidente della Banca centrale europea, Luis De Guindos, ha affermato in occasione di un convegno online dell’Università Carlos III che “l’evoluzione dell’inflazione rappresenta un’enorme preoccupazione”, esplicitando quello che pensano in molti, cioè che dal combinato della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro la Russia possa scaturire un “possibile effetto inflazionistico addizionale”. Quanto peserà tutto ciò sulle prospettive di crescita? Secondo Gentiloni, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione delle comunicazione sui Bilanci 2023 dell’Ue, non c’è il rischio che la ripresa dell’Eurozona deragli quanto piuttosto che “si indebolisca”.
    Redazione

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