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    Allarme auto: a gennaio le immatricolazioni calano del 19,7%

    Allarme auto: a gennaio le immatricolazioni calano del 19,7%
    Contrazione a doppia cifra per il mercato dell’auto in Italia a gennaio. Il settore chiede al governo di agire in fretta, Giorgetti assicura che sono in arrivo incentivi.
    Il 2022 è cominciato in salita per il mondo dell’auto. Secondo i dati comunicati dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, a gennaio sono state immatricolate 107.814 autovetture contro le 134.198 del gennaio 2020: un calo di oltre il 19%. Stellantis ha registrato lo scorso mese 38.593 nuove immatricolazioni, in calo del 26,7% rispetto alle 52.653 di gennaio 2021 con la quota di mercato che nello stesso periodo si è ridotta dal 39,2% all’attuale 35,8%.
    Il dato ha messo in allarme le associazioni ma Giancarlo Giorgetti mantiene un atteggiamento positivo. In occasione della riunione al Mise con i rappresentati di Confindustria, Anfia e le imprese della filiera, il ministro dello Sviluppo Economico ha affermato di essere ottimista “sul fatto che nelle prossime settimane insieme con il Mef” verranno presentate delle proposte “per incentivi al settore dell’automotive”.
    Ma il settore scalpita e ritiene che il governo si stia muovendo troppo lentamente. Il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, ha affermato che “il ritardo delle decisioni governative, già nel primo mese dell’anno, ha restituito un volume di immatricolazioni al di sotto dei livelli degli ultimi quattro anni e con una consistente riduzione degli ordini, anche delle elettriche, che impatterà nei mesi successivi”. La costosa transizione all’elettrico continua a essere al centro delle preoccupazioni delle imprese. Per Cosentino è arrivata l’ora di passare “dalle buone intenzioni ad azioni tangibili e coordinate, attraverso la reintroduzione dell’Ecobonus in logica triennale, un forte potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata, soprattutto autostradale, e la revisione sostanziale della fiscalità sulle flotte aziendali”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente dell’Unrae, Michele Crisi, che chiede all’esecutivo di “dare rapida attuazione ai piani previsti dal Pnrr per le reti di infrastrutture dei veicoli elettrici” dopo che negli ultimi mesi alcuni dossier come quello dell’automotive “sono stati completamente trascurati”.
    Nonostante la contrazione complessiva del mercato Ue dell’auto nel 2021, Acea rileva come lo scorso anno le vendite di veicoli elettrici ibridi nell’Unione Europea hanno superato per la prima volta quelle del diesel, passando da una quota dell’11,9% nel 2020 al 19,6%. Positivo anche il trend per i veicoli a ricarica elettrica che sono balzati dal 10,5% del 2020 al 18,0% in dodici mesi.
    Redazione

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