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    Beni culturali Regione ecclesiastica: siglata Intesa con Regione Lombardia per valorizzazione e salvaguardia

    Beni culturali Regione ecclesiastica: siglata Intesa con Regione Lombardia per valorizzazione e salvaguardia
    Prima in Italia di questa portata, l’Intesa apre la strada ad un futuro modello di governance multilivello e di rappresentanza multi-istituzionale. Galli: “Un patrimonio che costituisce parte integrante e fondativa dell’identità culturale lombarda”.

    Valorizzare e salvaguardare il ricchissimo patrimonio di beni culturali della Regione ecclesiastica lombarda in quanto parte integrante dell’identità della Lombardia. È questo l’obiettivo del protocollo d’Intesa siglato dall’assessore Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli e da S.E. Mons. Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia e delegato ai Beni Culturali per la Conferenza Episcopale lombarda.

    Un patrimonio storico e artistico, quello della Regione ecclesiastica Lombarda – che raggruppa le Diocesi di Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Vigevano – estremamente rilevante, costituito da circa 130mila beni mobili e 6mila immobili, che entra a pieno titolo ad arricchire il patrimonio culturale lombardo. Numerosi sono i riconoscimenti Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, tra cui spiccano la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Milano insieme al Cenacolo Vinciano situato nel refettorio del convento, il Sacro Monte di Varese o ancora la Chiesa della Beata Vergine Incoronata di Sabbioneta.

    Per questa ragione, spiega l’assessore Galli, Regione Lombardia considera “un atto doveroso” quello di accompagnare le Diocesi lombarde, con particolare focus sulla progettazione strategica pluriennale e interistituzionale dell’Unione Europea, “nel perseguire tutte le possibili strade che consentano loro di acquisire le conoscenze, i mezzi e le relazioni necessarie per salvaguardare, valorizzare e continuare a tramandare la meglio questo immenso giacimento di storia, arte e tradizioni, che va considerato parte integrante e fondativa dell’identità culturale e del più autentico spirito lombardo”.

    Grazie all’Intesa si potranno mettere in campo politiche di ampio respiro, con nuovi metodi gestionali e finanziari, e si potrà collocare il patrimonio culturale di carattere religioso nel più articolato contesto delle politiche europee di valorizzazione dei Beni Culturali. Prima in Italia di questa portata, l’Intesa apre la strada ad un futuro modello di governance multilivello e di rappresentanza multi-istituzionale, tenendo conto della specificità del patrimonio culturale italiano e lombardo, che presenta forti relazioni dei soggetti coinvolti, tra pubblico e privato.

    Grande soddisfazione, nelle parole del vescovo Corrado Sanguineti, per un accordo che punta a valorizzare la bellezza di un patrimonio che non è “soltanto della Chiesa e per la Chiesa, ma ha a che fare con la storia di tutti i lombardi”. Ed ha aggiunto: “Non si tratta solo di tutela e conservazione di beni, ma anche di un’occasione di formazione umana, culturale e spirituale delle persone. Promuovere questo patrimonio e renderlo fruibile a tutti significa offrire la possibilità di leggere una storia”.

    La sottoscrizione dell’Intesa giunge a coronamento di un lungo impegno istituzionale di Regione Lombardia rivolto al patrimonio ecclesiastico. Da ricordare, ad esempio, il bando destinato ai Beni culturali mobili e immobili di enti ecclesiastici che ha visto impegnati nel triennio 2019-21 quasi 20mln di euro a copertura di progetti di ristrutturazione diffusi su tutto il territorio regionale.

    Micol Mulè

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