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    Variante Omicron: l’allarme dell’Oms e la possibilità della quarta dose

    Variante Omicron: l’allarme dell’Oms e la possibilità della quarta dose
    L’arrivo dal Sudafrica della variante Omicron del coronavirus ha preso di sorpresa l’Europa e le istituzioni sanitarie mondiali. L’Oms allerta gli Stati, Moderna prepara un vaccino e salta fuori l’ipotesi quarta dose
    La variante Omicron spaventa tutto l’Occidente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la diffusione potenziale di questa nuova variante del coronavirus a livello mondiale è “elevata”. In un recente documento tecnico, l’organizzazione ha esortato tutti i Paesi a realizzare test per valutare l’eventuale circolazione della variante Omicron. In tale documento l’Oms ha sottolineato il fatto che viste “le mutazioni che possono causare una potenziale elusione dell’immunità e un vantaggio di trasmissibilità, la probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è alta. Date queste caratteristiche, potrebbero esserci future ondate di Covid-19, che potrebbero avere gravi conseguenze. Il rischio globale complessivo per la nuova variante di preoccupazione Omicron è valutato come molto alto”.
    Nel frattempo è stato convocato un G7 straordinario per scambiarsi informazioni dal momento che la lotta alla pandemia richiede uno sforzo collettivo e coordinato a livello globale. L’Europa in particolar modo ha reagito alle notizie della nuova variante con particolare preoccupazione, con diversi Stati Membri che hanno bloccato i voli dal Sudafrica e da altre zone del continente africano, mentre la presidente della Commissione Europea ha invitato a “rimanere vigili e proteggersi”, chiedendo ai cittadini europei che non lo hanno ancora fatto di farsi vaccinare e di farsi somministrare il richiamo “il prima possibile”.
    Al momento tuttavia rimangono numerose incognite. La società farmaceutica Moderna ha affermato di essere in grado di realizzare un vaccino contro la Omicron per l’inizio del 2022 ma l’amministratore delegato, Stephane Bancel, ha riferito alla tv americana CNBC che al momento non si sa nulla sull’efficacia dei vaccini già sviluppati contro la nuova variante e sulla sua virulenza. Per dati più approfonditi saranno necessarie dalle 2 alle 6 settimane. Lo stesso coordinatore del Cts, Franco Locatelli, è intervenuto a SkyTg24 affermando che Omicron è sì più contagiosa, ma per il momento “non è più pericolosa” sottolineando come per ora non ci sia “alcuna evidenza che possa provocare una malattia più grave”. Ciononostante le autorità invitano tutti a prendere le misure precauzionali disponibili. Locatelli ha esortato a non ritardare il booster, considerando la terza dose come “assolutamente necessaria” senza tuttavia escludere la necessità futura di una quarta dose “perché non sappiamo quale sarà la protezione conferita dalla terza dose”.

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