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    Lavoro: le imprese cercano 526mila lavoratori a settembre

    Lavoro: le imprese cercano 526mila lavoratori a settembre

    Il nuovo bollettino realizzato da Unioncamere e Anpal evidenzia il trend positivo della domanda di lavoro, anche se rimangono difficoltà nel reperimento di alcune figure professionali.

    Per il mese di settembre sono oltre 526mila i lavoratori ricercati dalle imprese, in aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019, +91mila in termini assoluti. È quanto delineato dal bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Per il trimestre settembre-novembre, le aziende programmano di assumere 1,5 milioni di lavoratori (+23,5% t/t).

    Sul versante del manifatturiero, il comparto prevede 114mila entrate nel mese e 87mila nel trimestre. Seguono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (27 mila nel mese e 75 mila nel trimestre) e da quelle tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (rispettivamente 16mila nel mese e 45mila nel trimestre).

    Per quanto riguarda i servizi, sono 370mila i contratti offerti nel settore a settembre (+19,3% su settembre 2019) mentre nel trimestre le offerte previste superano il milione. Particolarmente dinamico il comparto del commercio (87mila entrare programmate a settembre, 279mila nel trimestre), seguito da quello dei servizi alle persone (84mila nel mese, 188mila nel trimestre) e dai servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici (73mila nel mese e 192mila nel trimestre).

    Nonostante il trend positivo della domanda di lavoro, nel 36,4% dei casi le imprese incontrano difficoltà nel trovare candidati e in generale del condurre a termine il processo di assunzione, una percentuale che si impenna toccando il 51,6% nel caso di operai specializzati, il 48,4% per i dirigenti e al 41,4% per le professioni tecniche.

    Il mercato del lavoro in generale beneficia del processo di ripresa del Paese e dalle previsioni ottimistiche sulle prospettive di crescita. L’agenzia di rating Fitch ha recentemente rivisto al rialzo le stime per l’Italia, prevedendo nel suo Global Economic Outlook una crescita del pil del BelPaese pari al 5,7%, un aumento consistente rispetto al +4,8% di giugno. Anche il ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, si è espresso positivamente sulla capacità di crescita dell’Italia che a fine 2021 potrebbe toccare il 6%: “Sono abbastanza fiducioso” ha commentato Giovannini in occasione del Festival della Statistica e della Demografia, aggiungendo come sia importante evitare che “una nuova ondata di contagi fermi le nostre attività produttive” e sottolineando come sia necessario “correre sulle riforme, perché, al di là del rimbalzo di quest’anno, vogliamo che il nostro Paese sia in grado di crescere anche negli anni successivi”.

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