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martedì, Ottobre 22, 2024
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    Green Pass: cosa bisogna sapere. Le faq della Commissione Ue

    Green Pass: cosa bisogna sapere. Le faq della Commissione Ue
    Dal 1° luglio entra in vigore il certificato verde digitale. Ecco le faq della Commissione Europea
    I cittadini europei si preparano a tornare a viaggiare liberamente nei confini del Vecchio Continente grazie al green pass, lo strumento che l’Ue ha messo a punto per l’estate e che entrerà in vigore dal primo luglio. Per ottenere tale certificato sarà necessario fornire la prova di essere stati vaccinati contro il covido esserne guariti o essersi sottoposti a un test con esito negativo. Dal momento che mancano ormai poco meno di due settimane all’inizio di luglio, la Commissione Ue ha deciso di rispondere ad alcune delle domande che potrebbero sorgere in merito all’utilizzo di tale strumento.
    Anzitutto il certificato verde digitale sarà utilizzabile in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, ma anche in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. La Commissione ha fatto sapere che sono in corso contatti per consentirne l’uso anche in Svizzera e per estenderlo anche in altri Paesi. Ciononostante, le istituzioni comunitarie ci tengono a sottolineare che essere vaccinati non costituirà una condizione preliminare per viaggiare: tutti i cittadini Ue godono dell’Ue “godono del diritto fondamentale di libera circolazione sul territorio dell’Unione”, ma chi non sarà vaccinato dovrà rispettare le regole dello Stato ospitante e dunque probabilmente sottoporsi a quarantena al momento dell’arrivo o perlomeno a un test.
    Il certificato conterrà solo informazioni necessarie come il nome, la data di nascita, il soggetto che ha rilasciato il certificato e l’identificativo univoco del pass, oltre ai dati sul tipo di vaccino ricevuto o al tipo di test effettuato o alla data relativa al certificato di guarigione. Le autorità sanitarie e amministrative sono deputate al rilascio del pass. I certificati saranno rilasciati a chiunque abbia ricevuto un vaccino contro la COVID-19 in uno Stato membro dell’UE, indipendentemente dal numero di dosi, ma tale numero sarà chiaramente riportato nel certificato COVID digitale UE per indicare se il ciclo vaccinale è stato completato.
    Nel concreto, i cittadini potranno usufruire del certificato in formato digitale (tramite applicazione per cellulare) o su carta: in codice QR conterrà i dati necessari e la firma digitale e sarà l’elemento che permetterà la verifica dell’autenticità del pass. Per quanto riguarda la privacy, dal momento che tra i dati personali contenuti nei certificati vi sono dati medici sensibili, sarà garantito un altissimo livello di protezione dei dati. I certificati conterranno solo le informazioni strettamente necessarie, che non potranno essere conservate dai paesi visitati. A fini di verifica, verranno controllate solo la validità e l’autenticità del certificato accertando da chi è stato rilasciato e firmato. Durante questo processo non vengono scambiati dati personali. Tutti i dati sanitari rimarranno negli Stati membri che hanno rilasciato il certificato COVID digitale UE. Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare direttamente il sito della Commissione Europea.

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