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    Mercati: Natale tra paura e ottimismo

    I listini mondiali hanno cominciato la settimana di Natale registrando perdite generalizzate. Pesa la paura per la variante inglese del covid nonostante le rassicurazioni degli scienziati.

    La settimana di Natale non è iniziata nel migliore dei modi per i mercati mondiali. Dall’altra parte dell’Atlantico, l’annuncio dell’accordo tra democratici e repubblicani per un pacchetto di stimoli da 900 miliardi di dollari non è riuscito a consolidare le borse le quali hanno conosciuto pesanti perdite nella giornata di lunedì a causa della notizia della variante inglese del covid.

    Lunedì Piazza Affari ha chiuso in ribasso del 2,57%, poco peggio del Cac francese che ha toccato il -2,43% e poco meglio di Francoforte che ha perso il 2,82%. Cucchiaio di legno per l’Ibex spagnolo che ha chiuso a -3,08%. Una brusca frenata che arriva dopo un novembre stellare. Nei primi venti giorni del mese scorso, infatti, l’indice Ftse Mib è cresciuto del 20,9%, una performance particolarmente notevole. In generale, in quel periodo, i listini mondiali hanno guadagnato circa 3mila miliardi di dollari, sospinte principalmente dalle notizie dell’arrivo del vaccino.

    La corsa di novembre tuttavia non è riuscita a far recuperare le perdite registrate da inizio pandemia. Nei primi 9 mesi del 2020 a Piazza Affari sono stati bruciati 46 miliardi di euro (-12,6% da gennaio). Il colpo più pesante lo ha ricevuto il settore petrolifero che in termini di capitalizzazione ha perso il 51,8% e quello dei servizi (-19,8%).

    Per questo motivo gli investitori hanno dimostrato grande entusiasmo alla notizia che le case farmaceutiche erano in dirittura d’arrivo sul fronte del vaccino anti covid. Certo, diversi analisti si sono interrogati nelle ultime settimane su quanto potesse durare questa crescita sui mercati azionari, ma è indubbio che le recenti approvazioni da parte delle autorità americane ed europee sui vaccini di aziende quali Pfizer e Moderna costituiscano il primo vero passo per uscire dalla pandemia e dunque per ricostruire le economie nazionali.

    Una ripresa che tuttavia non sembra destinata a un percorso lineare. La scoperta di una variante del covid in Gran Bretagna più contagiosa del 70%  coniugata ai mancati progressi sul fronte Brexit, ha condotto a una maggiore avversione al rischio sui mercati. Diversi scienziati si sono pronunciati positivamente sul fatto che il vaccino sviluppato sarà efficace anche contro la variante inglese: il CEO di BioNTech ha sottolineato che il vaccino che hanno sviluppato assieme a Pfizer e approvato a inizio settimana dall’Ema sarà efficace contro le mutazioni e che comunque è possibile realizzare un vaccino per i nuovi ceppi in poco tempo. Ciononostante permane un forte senso di incertezza. C’è da aspettarsi dunque una fase di volatilità che tuttavia in qualche modo correggerà gli eccessi delle ultime settimane.

    Nel frattempo ieri i principali listini europei hanno trattato sopra la parità nonostante il permanere delle preoccupazioni per la mutazione del coronavirus che cominciano a generare disastrose conseguenze. La Francia infatti ha deciso di “chiudere” il confine con il Regno Unito per paura della nuova variazione del covid. Questo provvedimento ha originato una lunghissima coda di oltre 1500 camion impossibilitati a lasciare il suolo inglese. Parallelamente più di quaranta paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso i collegamenti con la Gran Bretagna. Sarà un Natale determinato dall’incertezza, nella speranza che il programma di vaccinazione europeo, il cui inizio è stato fissato per il 27 dicembre, riporti una certa fiducia.

    Simone Fausti

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