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    Codice stradale: più potere ai Comuni.

    La mini riforma del Codice consegna maggiori poteri alle amministrazioni locali su ztl, autovelox, multe e sulla viabilità relativa alle bici.

     

     

    Più poteri agli enti locali. È questo il significato delle modificazioni del Codice Stradale spuntate nel decreto Semplificazioni e che hanno fatto storcere il naso a diversi osservatori non solo a causa della maggiore discrezionalità concessa ma soprattutto per il modo con cui è stata portata avanti questa riforma, accorpandola, appunto, a un decreto che nelle intenzioni originali avrebbe dovuto occuparsi prevalentemente del tema dei lavori pubblici.

     

    Quali sono le novità principali? Partiamo da un tasto dolente per molti automobilisti: gli autovelox. Da questo momento in poi sarà possibile installare tali rilevatori di velocità non solo sulle strade urbane cosiddette “di scorrimento” quali viali con carreggiate separate, ma anche in qualsiasi strada urbana, previa autorizzazione della Prefettura.

     

    Una svolta importante riguarda anche le ztl. È stata abolita l’approvazione del ministero delle Infrastrutture del posizionamento delle telecamere per il controllo delle zone ztl. Ora la palla passa in mano ai Comuni e alcuni osservatori hanno già fatto sapere di essere preoccupati che una segnaletica poco chiara rischi di confondere gli automobilisti e conseguentemente permetta agli enti di fare maggior cassa.

     

    Un punto centrale della mini riforma riguarda l’introduzione della nozione di strade urbane ciclabili. In tali strade i Comuni potranno imporre il limite a 30 km orari e la precedenza in questo caso sarà delle biciclette, non delle auto. A questo si aggiunge un elemento che ha fatto notizia nei giorni scorsi: la possibilità di andare contromano in bici su strade a senso unico, una scelta lasciata nelle mani delle singole amministrazioni. L’obiettivo è promuovere la “mobilità dolce”, penalizzando e scoraggiando quella a motore. I Comuni inoltre potranno disporre delle zone scolastiche urbane dove la circolazione sarà vietata in determinate ore del giorno che coincidono con l’entrata e l’uscita degli studenti da scuola.

     

    Infine è stata introdotta la possibilità per gli operatori ecologici di multare gli automobilisti che lascino il proprio veicolo in divieto di sosta e di fermata.

     

    Simone Fausti

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