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    Inail: 43mila contagi da covid-19 sul posto di lavoro.

    L’Inail ha rilasciato gli ultimi dati relativi alle denunce per contagio da coronavirus sul posto di lavoro. 43mila persone coinvolte ma la maggior parte nel settore sanità.

    L’Inail ha pubblicato gli ultimi dati raccolti relativi ai contagi sul posto di lavoro i quali tuttavia necessitano di un’interpretazione. Nel report pubblicato dall’Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro si parla di 43.399 denunce complessive in un arco temporale che va da fine febbraio al 15 maggio, all’incirca seimila in più rispetto alla precedente rilevazione che risale al 4 maggio.Tra questi, i casi di infezione con esito mortale registrati nello stesso periodo sono 171, 42 in più rispetto al monitoraggio precedente.

    In totale al 18 maggio sono stati registrati 225mila contagi da coronavirus in Italia, secondo i numeri riportati dall’Istituto Superiore di Sanità. Un rapporto quindi, quello tra i contagi sul posto di lavoro e il totale nazionale, di circa 1:6. Un dato che lascia perplessi e infatti lo stesso Inail avverte che è difficile mettere in relazione questi due numeri dal momento che l’Iss fa riferimento ad una platea più ampia rispetto a quella dei soli lavoratori assicurati. Inoltre, per quanto riguarda il trattamento degli infortuni con esito mortale, la procedura è particolarmente complessa a causa del contesto eccezionale deovuto al lockdown del Paese.

    Ma l’altro dato che suggerisce prudenza nel considerare queste statistiche riguarda il fatto che circa la metà dei contagi sul posto di lavoro riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale, con i tecnici della salute e i medici al primo posto tra le categorie più colpite.

    Dall’analisi dell’Inail emerge inoltre come l’età media dei lavoratori contagiati è di 47 anni per entrambi i sessi, ma che questo valore sale a 58 anni per le donne e 59 per gli uomini nei casi mortali. La maggior parte dei decessi, circa 9 su 10, riguardano le fasce di età 50-64 anni (70,8%) e over 64 (19,3%). Un dato significativo riguarda il genere: ad essere maggiormente contagiate sono le donne (71,1%) ma i decessi riguardano principalmente gli uomini (82,5%).

    A livello territoriale il Nord-Ovest è l’area più colpita con circa la metà delle denunce complessive (55,2%) e il 57,9% dei casi mortali. Il 43,9% dei decessi sono avvenuti in Lombardia così come il 34,9% delle infezioni di origine professionale. Tuttavia, visto il contesto molto specifico in questo frangente, cioè quello di una pandemia in corso, forse era il caso di scorporare i dati sanitari da quelli delle altre professioni per avere un’idea più chiara dell’andamento dei contagi sul posto di lavoro.

    Il settore sanitario e assistenziale infatti ha registrato il 72,8% delle denunce. Un parametro prevedebile dal momento che questo settore comprende realtà come gli ospedali e le case di cura e di riposo. La seconda area più colpita? L’amministrazione pubblica, con il 9,2% delle denunce. Trend simile per le denunce di infortunio mortale per covid-19 dal momento che circa la metà dei decessi è stata rilevata tra il personale sanitario.

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