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    Un modesto suggerimento: mettete al sicuro i vostri risparmi

    Si fa strada l’ipotesi di una patrimoniale sui risparmi: da Salvini alle sardine, da Monti, Casini al viceministro Misiani

    Rassegniamoci all’abbandono dei Corona bond europei per salvarci dalla crisi economica causata dal Coronavirus. L’Europa non ne vuol sapere.

    Un’alternativa ben più auspicabile si sta facendo strada ed è condivisa da più parti politiche.E riguarda i vostri risparmi.

    L’Italia ha all’attivo quasi 10.000 miliardi di euro di ricchezza accumulata, in forma perlopiù di fabbricati, terreni, investimenti finanziari, risparmi liquidi e altri beni. Nel complesso, valgono 5,5 volte il PIL. Tanto per farsi un’idea, imponendo un’aliquota orizzontale dell’1% troveremmo, in teoria, i 100 miliardi che ci servirebbero nei prossimi mesi per affrontare l’emergenza.

    Titoli di stato italiani a scadenza lunghissima, presumibilmente destinati a piccoli risparmiatori, famiglie e imprese, che siano un risparmio ma anche un sostegno patriottico all’economia del Paese. Ne aveva accennato Mario Monti che li aveva battezzati “Buoni per la salute pubblica”. Francesco Giavazzi e Guido Tabellini hanno proposto dei bond perpetui a scadenza 50-100 anni.

    Il vice-ministro dell’Economia Antonio Misiani ha accennato ad un piano per finanziare le misure dei decreti già approvati e di quelli in arrivo: “gli italiani hanno 1400 miliardi di euro fermi nei loro conti correnti, non dobbiamo inventare patrimoniali ma strumenti che permettano di convogliare queste risorse verso l’economia reale. Un patto tra risparmiatori, Stato e sistema produttivo per raccogliere risorse da destinare al rilancio e alla ripartenza del Paese.

    È chiara l’intenzione di attrarre parte dei capitali liquidi degli italiani.

    Un altro obiettivo è spostare parte degli investimenti degli italiani che oggi sono su obbligazioni estere verso bond pubblici, magari con la prossima emissione di btp Italia. Operazione che potrebbe portare fino a 70 miliardi in Italia.

    Il governo vorrebbe finanziare le nuove spese con i minori tassi d’interesse possibile. Ma è difficile attirare investitori con rendimenti bassi. Renato Brunetta fa notare che un’eventuale emissione premium andrebbe in concorrenza con emissioni standard.

    Ma il primo a lanciare una proposta in tal senso è stato Matteo Salvini il 31 marzo scorso: “un’emissione di titoli di Stato dedicata agli Italiani a condizioni agevolate”.

    Venerdì il senatore Pierferdinando Casini, si è detto favorevole a “chiedere di più a chi ha di più” per affrontare l’emergenza Coronavirus, parlando esplicitamente di “patrimoniale”. Nelle stesse ore, la senatrice del Movimento 5 Stelle, Paola Nugnes, scriveva su Huffington Post una difesa di questa tipologia d’imposta, partendo dalla premessa che le società capitaliste sarebbero ingiuste e produrrebbero molteplici “scarti”, tra cui umani.

    In serata, è riapparso il leader delle Sardine Mattia Santori, che in televisione da Lilli Gruber ha detto: “la patrimoniale non è altro che un patto di solidarietà, si potrebbe chiamare prestito di solidarietà. Andrebbe chiesto a tutti l’1%”.

    C’è un precedente illustre nella storia recente italiana: il prelievo forzoso del luglio 1992, quando l’allora governo Amato stangò i conti bancari dello 0,6%.

    Abbiamo visto che l’esito di una tassazione patrimoniale rischia di essere nefasto per l’economia italiana. La ricchezza liquida si metterebbe in moto per fuggire all’estero, mentre quella immobiliare, necessariamente “ingabbiata” in Italia, subirebbe un duro contraccolpo, con il relativo mercato ad implodere. Accadde dopo il 2011, quando l’allora governo Monti stangò tutte le abitazioni e le imbarcazioni, provocando il collasso delle quotazioni delle prime e la fuga dei natanti all’estero per battere bandiera straniera ed evitare il balzello.

    La patrimoniale non solo non sarebbe un rimedio per i conti pubblici, ma anzi rischia di peggiorarne l’outlook nel lungo periodo, riducendo le prospettive di crescita dell’economia e allontanando i capitali dal Bel Paese, oltre che disincentivando i risparmi, i quali rimangono indispensabili per finanziare gli investimenti delle imprese e lo stesso debito pubblico in scadenza. Sembra proprio il caso di dire che la patrimoniale si rivelerebbe un boomerang per lo stesso stato.

    Tuttavia l’attuale classe dirigente non sembra aver ricavato una lezione dal passato. Per questo è bene stare in allerta.

    Noi vi abbiamo avvisati. Cosa fare del denaro che avete in banca è affar vostro. Non accetteremo lamentele in futuro.

    Andrea Curcio

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