sabato, Maggio 4, 2024
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    Guerra, l’intelligence Usa: la Russia ha perso 300.000 soldati ma Putin è ottimista e aumenta la produzione di armi

    Guerra, l’intelligence Usa: la Russia ha perso 300.000 soldati ma Putin è ottimista e aumenta la produzione di armi
    Il conto di due anni di guerra è parecchio salato per la Russia: circa 300.000 perdite, il valore maggiore “dalla Seconda Guerra Mondiale” secondo un rapporto dell’intelligence americana ripreso da Ukrainska Pravda e rilanciato da alcune agenzie di stampa. Ma questo non ferma Vladimir Putin. L’esercito russo non è riuscito a conquistare Kiev nei primi giorni dell’invasione e dopo aver subito un’imponente controffensiva estiva, è riuscito a interrompere lo slancio offensivo degli ucraini “e ora la situazione comincia a giocare a favore della Russia”, secondo l’intelligence Usa. Ciò che preoccupa maggiormente è l’aumento graduale della produzione russa di armi, tra cui quelle a lungo raggio e per l’artiglieria. Mosca sta producendo circa 250.000 munizioni di artiglieria al mese secondo le stime dell’intelligence Nato riportate dalla CNN. Si tratta di circa 3 milioni di unità all’anno contro 1,2 milioni di munizioni che Stati Uniti ed Europa sono capaci di produrre complessivamente in questo momento.
    L’obiettivo del Pentagono di produrre circa 100.000 munizioni di artiglieria al mese entro fine 2025 appare dunque insufficiente dal momento che la macchina da guerra russa viaggia a più del doppio della capacità produttiva. Secondo un ufficiale NATO interpellato dalla CNN, “siamo in una guerra di produzione” e l’esito del conflitto dipenderà in gran parte da questo aspetto. Questo non significa, tuttavia, che le forze armate di Kiev non siano in grado di colpire efficacemente il nemico.
    A inizio settimana decine di droni ucraini sono penetrati nel territorio russo e hanno colpito anche una raffineria a Nizhny Novgorod. Le autorità russe hanno comunicato di aver abbattuto svariati droni in diverse regioni, tra cui la zona di Mosca e San Pietroburgo. A Orel, città russa a 160 chilometri dal confine ucraino, l’attacco a un deposito di carburante ha scatenato un incendio. Ha fatto discutere, inoltre, l’ennesimo caso di aereo militare russo che precipita. In questo caso si tratta di un aereo da trasporto militare Il-76: seccondo il Ministero della Difesa russo, il velivolo si è schiantato nella regione di Ivanovo a causa di un “incendio a uno dei motori durante il decollo”. A inizio mese, Zelensky aveva fatto sapere che da febbraio le forze ucraine hanno abbattuto ben 15 aerei militari russi.

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