martedì, Dicembre 3, 2024
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    Cinisello Balsamo e il Nord Uganda uniti da “Solar for Inclusive WASH”

    Cinisello Balsamo e il Nord Uganda uniti da “Solar for Inclusive WASH”
    Il progetto triennale ha portato acqua pulita per 6 scuole e 48 villaggi, per un totale di oltre 37mila persone. In campo il Gruppo Atlas Copco, con la divisione italiana che ha sede nel Comune nordmilanese, in collaborazione con Amref Health Africa per sostenere l’accesso ai servizi WASH (Water, Sanitation & Hygiene) nei paesi in via di sviluppo.
    Acqua pulita per oltre 37mila persone, tra villaggi e scuole del Nord Uganda. È l’esito del progetto “Solar for Inclusive WASH”, durato tre anni, finanziato dalla Fondazione Peter Wallenberg Water for All, e dai comitati Water for All di Atlas Copco ed Epiroc, storiche aziende partner di Amref Health Africa, con l’obiettivo di fornire energia solare e migliori servizi idrici e igienico-sanitari a 48 comunità del distretto nord ugandese di Pader, particolarmente disagiato a causa delle guerre civili.
    L’Uganda, nonostante sia uno dei paesi dell’Africa subsahariana con tassi di crescita più alti, rimane uno dei più poveri al mondo anche per la difficoltà di accesso da parte della popolazione a servizi igienici, elettricità e istruzione. Nella zona settentrionale del Paese, in particolare, solo il 30% delle famiglie dispone di servizi igienici accettabili. Il progetto “Solar for Inclusive WASH”, ha portato acqua pulita e igiene a 32.400 persone e 5.100 alunni, garantendo l’accesso all’acqua per almeno 15 anni. Un risultato ottenuto attraverso la realizzazione di 6 pozzi, alimentati da energia solare, per rifornire 6 scuole e 18 villaggi limitrofi; l’installazione di servizi igienici nelle scuole, di punti di distribuzione dell’acqua e di toilette nei villaggi e la ristrutturazione o la costruzione di 30 pozzi in grado di avvicinare a fonti d’acqua pulita 9.000 persone. Attività affiancate anche da un impegno di sensibilizzazione della popolazione sull’importanza di igiene e pulizia per contrastare l’insorgere di malattie e dalla formazione tecnica di meccanici locali per mantenere gli impianti idrici efficienti negli anni.
    Al centro del progetto ci sono sistemi di pompaggio, installati nei pozzi e alimentati ad energia solare: l’acqua prelevata viene trasferita nelle cisterne installate su alte torri di stoccaggio e, attraverso la forza gravitazionale, viene resa disponibile nei vicini villaggi e nelle scuole grazie ai punti di distribuzione dell’acqua che sono stati realizzati. La disponibilità di acqua pulita è fonte primaria di benessere per la popolazione africana in quanto garantisce l’igiene e previene l’insorgere e la diffusione di epidemie da acqua contaminata, unitamente all’educazione alla pulizia. Una corretta conoscenza delle regole basilari di igiene ha spostato dal 5% all’86% la percentuale di famiglie che abitualmente si lavano le mani, riducendo in questo modo l’incidenza di casi gravi di disturbi intestinali.
    “A seguito della visita ad alcuni degli impianti realizzati e agli incontri con uomini, donne e bambini nei villaggi e nelle scuole, posso confermare che l’intervento di Water for All ha cambiato in modo significativo la vita della popolazione nel distretto di Pader coinvolto nel nostro progetto”, ha spiegato Jose Manuel Funcia, vice president Holding Italia di Atlas Copco Group, ricordando che il Gruppo ogni anno contribuisce con una cifra doppia rispetto a quanto donato volontariamente dai dipendenti. Dall’avvio di “Solar for Inclusive WASH”, infatti, la distanza media per l’approvvigionamento di acqua pulita è scesa a 300 metri e si è drasticamente ridotto il tasso di mortalità provocato dalle infezioni intestinali che rappresentano la causa principale di morte tra i neonati. Un ulteriore beneficio si nota in ambito scolastico: il tasso di assenteismo nelle scuole si attesta solo al 4% e soprattutto è aumentata di oltre il 65% la frequenza scolastica femminile. La disponibilità di acqua pulita vicino ai villaggi gioca infatti un ruolo fondamentale per l’emancipazione femminile in Africa, dove il compito di portare acqua alle famiglie è assegnato per tradizione alle donne che, dovendo percorrere ogni giorno diversi chilometri per raggiungere fonti, sono di fatto impossibilitate a frequentare regolarmente la scuola. “C’è comunque ancora molto da fare – ha concluso Manuela Stagnati, Ambasciatrice di Water for All Italia -, per questo motivo stiamo valutando insieme ad Amref Health Africa un nuovo progetto per portare acqua e servizi igienici in altri villaggi contribuendo ulteriormente a migliorare le condizioni di vita della popolazione”.

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