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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Prima pagina Von der Leyen: competitività, transizione verde e futuro dell'Ue

    Von der Leyen: competitività, transizione verde e futuro dell’Ue

    Von der Leyen: competitività, transizione verde e futuro dell’Ue
    Nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione per questa legislatura, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha tracciato la strada per un’Europa più competitiva, più verde e più unita. Durante l’intervento la von der Leyen ha evitato controversie su questioni come il Green Deal e l’allargamento dell’Ue, concentrandosi invece su questioni di ampia rilevanza come l’industria, le PMI, l’agricoltura e le aspirazioni e le paure dei cittadini europei.
    Nel corso del suo intervento sullo Stato dell’Unione la presidente della Commissione Europea ha ribadito il suo impegno per una transizione equa per gli agricoltori, le famiglie e l’industria. “È il segno distintivo di questo mandato”, ha affermato von der Leyen, evidenziando i progressi fatti sotto la sua guida verso un’Unione geopolitica più forte e più capace di affrontare anche le sfide provenienti dall’esterno, come l’aggressione russa e una Cina sempre più protagonista negli equilibri globali.
    Ursula von der Leyen ha poi sottolineato l’importanza della legge sul ripristino della natura e la necessità di preservare le foreste senza compromettere la sicurezza alimentare. In tal senso ha espresso il suo apprezzamento per gli agricoltori europei e ha sottolineato l’importanza dell’autosufficienza alimentare, sottolineando che l’agricoltura e la protezione del mondo naturale devono andare di pari passo: “Abbiamo bisogno di entrambe”, ha affermato annunciando l’intenzione di avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue.
    La presidente ha insistito molto anche sul fatto che la transizione verde non dovrebbe essere a scapito dell’industria o dei cittadini. Per questo motivo ha annunciato l’avvio di un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici provenienti dalla Cina, che stanno saturando i mercati globali con auto elettriche a basso costo: “l’Europa è aperta alla concorrenza, ma dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”.
    Per mantenere la competitività dell’industria europea, ha poi chiesto il supporto di Mario Draghi, “una delle menti economiche più grandi d’Europa”, nel preparare un report sul futuro della competitività europea, rispetto a cui sono state individuate tre sfide economiche principali: la carenza di manodopera e di competenze, l’inflazione e la facilitazione degli affari per le aziende europee.
    Nel suo discorso von der Leyen non ha invece presentato nuove soluzioni esplicite per affrontare il problema dell’immigrazione, ma ha esortato il Parlamento europeo a trovare un accordo sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo. Ha indicato il partenariato con la Tunisia come un modello da replicare e ha promesso una Conferenza internazionale sulla lotta ai trafficanti di esseri umani. Ha sottolineato l’importanza di sviluppare un partenariato reciprocamente vantaggioso con l’Africa, concentrandosi sulla cooperazione con i governi legittimi e le organizzazioni regionali. Ha citato la Via del Cotone come esempio virtuoso per creare alleanze con i Paesi emergenti attraverso gli investimenti.
    Nel parlare della tragica situazione in Ucraina, la von der Leyen ha ricordato Victoria Amelina, una poetessa uccisa da un missile russo, e ha ribadito che l’accesso all’Ue è e dev’essere “meritocratico”. L’Ue deve prepararsi a un’Unione più ampia, con un approccio pragmatico per esaminare il funzionamento di un’Unione di oltre 30 Paesi.
    Concludendo il suo discorso, la presidente ha detto che “è il momento di dimostrare agli europei che possiamo costruire un continente che non solo sopravvive, ma prospera nel 21° secolo. Questa è la nostra missione, questa è la nostra responsabilità, e con il vostro aiuto, ci riusciremo.” Così la von der Leyen ha riaffermato il ruolo dell’Ue come un attore globale sottolineando la necessità di un’azione unita per affrontare le sfide del nostro tempo.
    Pietro Broccanello

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