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    Ristrutturare casa con o senza Superbonus: le agevolazioni disponibili

    Ristrutturare casa con o senza Superbonus: le agevolazioni disponibili
    Si va verso l’addio al Superbonus 110%, ma rimangono altre agevolazioni per coloro che intendono effettuare alcune tipologie di interventi, dalle ristrutturazioni all’eliminazione delle barriere architettoniche, fino alla cura del verde.
    Un “disastro” che ha prodotto “la più grande truffa ai danni dello Stato”. Così la premier Giorgia Meloni ha descritto, senza troppi giri di parole, il Superbonus 110%, misura ritenuta responsabile di sprechi e inefficienze che il Paese non può più permettersi visto che le risorse sono poche e devono essere concentrate su altre priorità. Anche se di addio vero e proprio non si tratta, il Superbonus sta progressivamente subendo una stretta sui requisiti per averne accesso, riducendo significativamente la platea dei beneficiari.
    I termini del Superbonus 110% sono stati prorogati al 31 dicembre 2023 soltanto per coloro che hanno avviato degli interventi su un edificio unifamiliare a condizione che almeno il 30% dei lavori sia stato completato entro il 30 settembre 2022; per i condomini che hanno inviato la Cilas entro il 31 dicembre 2022 con delibera assembleare anteriore al 25 novembre 2022; per le case plurifamiliari (fino a 4 unità residenziali) che hanno inviato la Cilas entro il 25 novembre 2022; per gli edifici Iacp solo se completato almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2023; per gli edifici situati in zone colpite da sisma e alluvioni (scadenza al 31 dicembre 2023 per quelli alluvionati, al 31 dicembre 2025 per quelli colpiti da terremoto dal 2009).
    Per gli edifici unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti e autonome che non rientrano nei criteri di cui sopra, l’agevolazione cala al 90% con il medesimo termine lavori fissato al 31 dicembre 2023 e condizioni più stringenti. Può avere accesso al Superbonus soltanto il proprietario (o il titolare del diritto reale di godimento) dell’immobile che deve risultare adibito ad abitazione principale alla data del 31 dicembre 2023. C’è poi un’ulteriore condizione legata al reddito, che non dovrà superare la soglia dei 15mila euro per un single, 22.500 euro per un single con figlio a carico, 30mila euro per una coppia, 37.500 euro per una coppia con un figlio, 45mila euro se con due figli, fino a 60mila euro per i nuclei con tre o più figli. L’agevolazione è applicabile solo per i lavori iniziati nel corso del 2023, perciò se la Cilas è antecedente al 1° gennaio 2023 sarà necessario dimostrare che l’avvio dei lavori è avvenuto nel corso dell’anno. Se poi la comunicazione di inizio lavori è successiva alla data del 17 febbraio 2023, decade la possibilità di accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito.
    Rimangono tuttavia altre agevolazioni che potranno consentire di fatto un margine di risparmio a coloro che intendono effettuare alcune tipologie di interventi che vanno dalle ristrutturazioni all’eliminazione delle barriere architettoniche, fino alla cura del verde. Il bonus ristrutturazione, prorogato al 2024, consente di avere una detrazione del 50% sulle spese per interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria – per esempio la sostituzione degli infissi, dei serramenti o del tetto – con un limite massimo di spesa fissato a 96mila euro per unità immobiliare. C’è poi l’Ecobonus che prevede una detrazione variabile del 50% o 65%, a seconda del tipo di intervento effettuato, riguardante tutti quei lavori che consentono di efficientare dal punto di vista energetico un edificio, come coibentazione, impianti fotovoltaici, sostituzione degli infissi o degli impianti di climatizzazione, con un limite di spesa fissato a 60mila euro per unità immobiliare. La percentuale attuale rimarrà in vigore fino a fine 2024, dopodiché scenderà al 36% con una spesa massima di 48mila euro per unità immobiliare. Per averne diritto è indispensabile inviare all’Enea una comunicazione riportante gli interventi svolti entro 90 giorni dal termine dei lavori.
    Fino al 2024 è disponibile anche il bonus mobili ed elettrodomestici, riservato a chi è proprietario di un immobile in fase di ristrutturazione e risulti come contribuente in Italia. Consente di ottenere una detrazione Irpef pari al 50% della spesa sostenuta – suddivisa in dieci anni con quota uguale – a patto che la persona che ha sostenuto le spese di ristrutturazione sia la medesima che ha acquistato i mobili. L’importo massimo sul quale calcolare la detrazione è fissato a 8mila euro per l’anno in corso e scenderà a 5mila nel 2024, somme nelle quali sono considerati anche i costi per il trasporto e/o assemblaggio. Per ottenerlo è inoltre indispensabile il pagamento dei beni attraverso carta di credito o debito oppure bonifico e la documentazione attestante il medesimo. Entro il 31 dicembre 2024 è possibile fare richiesta anche del Sismabonus, relativo a tutti quegli interventi che consentono di ridurre il rischio sismico di un immobile migliorandone la classe sismica. In questo caso la detrazione varia dal 50% all’85% a seconda di specifici parametri e del tipo di intervento svolto.
    Confermato al 2025 il bonus barriere architettoniche, che consente di beneficiare di una detrazione pari a 75% della spesa – con un massimo variabile da 30mila a 50mila euro – per eliminare gli ostacoli alla mobilità all’interno degli edifici comprensiva del costo sostenuto per smaltirli. Fino al 31 dicembre 2023 sarà poi ancora possibile beneficiare di una detrazione del 36% sulle spese effettuate per interventi riguardanti le aree verdi all’interno di edifici ad uso abitativo, con un limite di spesa massimo fissato a 5mila euro per unità immobiliare (per i condomini la somma è da intendersi quindi per singolo appartamento da moltiplicarsi sul totale). Bonus dimezzato se l’edificio è ad uso promiscuo.

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