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    Intervista a Stefano Lazzari di Gruppo Fabbri sul PPWR

    Intervista a Stefano Lazzari di Gruppo Fabbri sul PPWR
    Buongiorno dott. Lazzari, potrebbe descrivere brevemente Gruppo Fabbri e la sua attività nel periodo recente?
    Gruppo Fabbri è una società industriale internazionale leader nella produzione e vendita di macchinari, film e software per l’imballaggio alimentare, attiva sul mercato da circa 70 anni. Ha 3stabilimenti di produzione in Europa ed è presente in oltre 90 paesi in tutto il mondo. Il nostro portafoglio comprende una vasta gamma di soluzioni di imballaggio, come film estensibili e film termosaldabili (barriera e non), nonché attrezzature di lavorazione per l’industria alimentare. Nel 2022, l’azienda ha riportato un fatturato netto di 120 milioni di euro, che rappresenta oltre 15 miliardi di alimenti confezionati ogni anno. Come azienda impegnata nella sostenibilità e nell’innovazione, investiamo circa il 5% del nostro fatturato annuo in ricerca e sviluppo. Pertanto, aderendo ai principi delineati dall’UE nel “EU Green Deal”, Gruppo Fabbri, con il suo focus sull’innovazione e la riduzione degli sprechi, ha deciso di adottare una strategia eco-friendly per ridurre l’inquinamento da plastica, investendo in soluzioni compostabili.
    Qual è stata la ricezione da parte di Gruppo Fabbri della proposta per il “Packaging and Packaging Waste Regulation(PPWR)” della Commissione Europea?Il Gruppo Fabbri accoglie con favore la proposta della Commissione Europea per la gestione dei rifiuti da imballaggi e gli imballaggi alimentari. Riteniamo che l’intento di prevenire la produzione di rifiuti da imballaggi vada nella giusta direzione. La revisione del PPWR deve perseguire una soluzione ambientalmente vantaggiosa, tenendo conto del ruolo cruciale svolto dagli imballaggi. Tuttavia, esprimiamo preoccupazione in merito al fatto che la proposta attuale non riesce a trovare un equilibrio sostenibile in modo adeguato. Siamo particolarmente preoccupati per l’ambizione di vietare determinati formati di imballaggio senza considerare le altre funzionalità che gli imballaggi offrono.
    Quali sono i principali punti problematici nella proposta di regolamento?
    Nel valutare la proposta di regolamento, il Gruppo Fabbri identifica come punti problematici principali le restrizioni proposte che non tengono conto delle altre funzionalità degli imballaggi, oltre alla loro eco-compatibilità. Riteniamo che la proposta debba considerare l’impatto complessivo degli imballaggi lungo l’intero ciclo di vita, anziché concentrarsi esclusivamente sulla riciclabilità. In particolare, le restrizioni dell’Allegato V sugli imballaggi per i prodotti ortofrutticoli freschi potrebbero portare a un aumento degli sprechi alimentari e ridurre la sicurezza alimentare. Come industria degli imballaggi, siamo fermamente convinti che giochi un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente, nella tutela della salute del consumatore finale e nella prevenzione degli sprechi alimentari. Pertanto, riteniamo che sia necessario un approccio più equilibrato che consideri le diverse funzioni degli imballaggi e promuova soluzioni sostenibili per garantire la massima tutela della salute dei consumatori finali e dell’ambiente.
    Invece quali sono le conseguenze della restrizione degli imballaggi monouso?
    La restrizione degli imballaggi monouso può avere diverse conseguenze indesiderate. Innanzitutto, l’utilizzo degli imballaggi monouso fornisce un mezzo economico ed efficiente per confezionare i prodotti freschi, proteggendoli dai danni e preservando la loro qualità, le varie proprietà organolettiche e sicurezza lungo tutta la catena di approvvigionamento durante il trasporto, lo stoccaggio e la vendita. Inoltre, questi imballaggi contribuiscono a prolungare la durata di conservazione dei prodotti a casa dei consumatori, prevenendo gli sprechi alimentari.Senza adeguati imballaggi protettivi, i prodotti potrebbero subire danni, contaminazioni o deterioramento più rapidamente, mettendo a rischio la salute dei consumatori.
    Di conseguenza, quali sono le richieste di Gruppo Fabbri in merito alla proposta di regolamento?
    Le imprese sono sotto pressione a causa della crisi economica, dell’aumento dei costi dell’energia e del cibo e, tuttora, delle conseguenze della pandemia COVID-19. Gruppo Fabbri chiede di considerare adeguate misure di sostegno e in questo senso richiede di:
    Cancellare l’articolo 22 punto 1: l’eliminazione di numerosi imballaggi monouso con l’entrata in vigore del Regolamento rappresenta un’ingiustificata interferenza di mercato che creerà ostacoli al mercato unico dell’UE e al commercio internazionale. Inoltre, le restrizioni elencate nell’Allegato V non sono giustificate da alcuna valutazione d’impatto e non tengono conto né delle proprietà dei materiali, né dell’efficacia dei sistemi di riciclo già consolidati in alcuni Stati membri
    Prevedere un adeguato periodo di transizione di 60 mesi nell’articolo 22 e nell’Allegato V: Per introdurre con successo nuove innovazioni, le imprese hanno bisogno di un calendario ben pianificato che tenga conto dei processi di R&S, test, lancio sul mercato e smaltimento delle vecchie materie prime
    Includere nell’articolo 22 e nell’Allegato V una lista di esenzioni tecniche basate sui prodotti: gli imballaggi necessari per garantire una o più delle seguenti condizioni devono essere esclusi dal quadro di questo articolo:
    o la salubrità e l’igiene dei prodotti
    o la tutela della salute del consumatore
    o la sicurezza alimentare
    o la lotta allo spreco alimentare
    Potrebbe spiegarci brevemente quali sono le alternative proposte (e già praticate) da Gruppo Fabbri a riguardo?
    “Nature Fresh”, certificato per compostabilità domestica e industriale, è stato il primo film stretch per packaging automaticosul mercato, utilizzabile anche manualmente. Grazie alle caratteristiche della biomassa residua dal processo di compostaggio, offre un compost idoneo alla crescita della vegetazione.
    Il progetto ha ricevuto i finanziamenti del programma UE per la ricerca e l’innovazione “Horizon 2020” ed è stato premiato, fra gli altri, con l’Oscar dell’Imballaggio 2020. Anche il nostro film compostabile per termosigillatura vedrà molto presto il lancio sul mercato. Al contempo, abbiamo sviluppato la serie di avvolgitrici automatiche “Fabbri Hybrid”, che garantisce un graduale ma sicuro passaggio al packaging compostabile, essendo in grado di utilizzare pellicole sia tradizionali, sia biobased, sia, appunto, compostabili.
    Come intende la posizione dell’Italia in questo settore, anche rispetto agli altri Stati europei?
    L’Italia ha una posizione ben definita in questo settore e si distingue per un approccio realistico e pragmatico rispetto ad altri Stati europei. I rappresentanti italiani al Parlamento europeo sono noti per la loro propensione a evitare pregiudizi ingiustificati e adottare decisioni basate su una valutazione accurata dei fatti e di prove concrete. Inoltre, organizzazioni come Confindustria e Unionplast, che rappresentano i produttori della filiera di produzione e riciclo, svolgono un ruolo attivo nel supporto tecnico ai nostri rappresentanti. L’Italia è orgogliosa di avere una filiera di produzione e riciclo all’avanguardia, che rappresenta un’eccellenza nel paese. Queste organizzazioni stanno collaborando attivamente per promuovere un regolamento equilibrato che favorisca una transizione ecologica sostenibile e responsabile, tenendo conto anche degli aspetti sociali.

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