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    Nuove norme per il Codice della Strada

    Nuove norme per il Codice della Strada
    Mentre in Francia sono è stato recentemente bocciato con un plebiscito l’utilizzo dei monopattini elettrici a noleggio, in Italia si avvia il processo di aggiornamento del Codice della Strada, vecchio di oltre 30 anni. Il MIT ha delineato una tabella di marcia per rendere più sicure le strade italiane e ridurre il numero di vittime, che nel 2022 ha superato le tremila unità. Tra le nuove misure previste, l’introduzione dell’obbligo di immatricolazione, casco e targa per i monopattini elettrici e un limite di velocità di 20 km/h.
    Visti i temi sempre più caldi e i dati sempre più problematici in materia di sicurezza stradale, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha delineato una tabella di marcia che mira ad aggiornare il Codice della Strada in quanto, come ha sottolineato il ministero, “le norme attuali sono vecchie di oltre tre decenni”. L’obiettivo principale è quello di fermare le stragi sulle strade e autostrade italiane: lo scorso anno le vittime sono state oltre tremila.
    Anche l’utilizzo di monopattini elettrici verrà maggiormente regolamentato, con l’introduzione dell’obbligo di immatricolazione, quello di casco e di targa, e un limite di velocità a 20 km/h. Più in generale, si delinea una revisione delle regole contro guida in stato di ebbrezza o sotto uso di droghe, mentre èattesa una stretta contro la sosta selvaggia. Tra le soluzioni che potrebbero prendere forma nel restyling del Codice della strada,inoltre, c’è l’aumento dei limiti di velocità su alcuni tratti autostradali.
    Il MIT aveva invitato le associazioni di settore a inviare suggerimenti e proposte sulle modifiche da apportare all’attuale Codice della Strada entro il 10 aprile. Il piano del governo prevede l’approvazione di un Decreto legge entro fine mese, con modifiche specifiche in materia di sicurezza stradale, seguito da una revisione organica del Codice entro la fine dell’anno.
    La scadenza per l’invio dei suggerimenti era stata fissata in occasione del tavolo tecnico svoltosi il 22 marzo scorso, a cui avevano preso parte oltre 90 esperti e rappresentanti delle principali associazioni, federazioni e sindacati del settore trasporti. In quell’occasione, il ministro Matteo Salvini aveva delineato alcune possibili modifiche al Codice della Strada, con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli interessati.
    Tra le principali proposte emerse finora, come detto, vi è l’accento sulla necessità di rafforzare i dispositivi di sicurezza, soprattutto per i monopattini elettrici, visto l’uso sempre maggiore di tali mezzi nelle città e i ripetuti casi controversi a riguardo. Tra le recenti proposte di Salvini c’è poi quella di revocare a vita la patente di guida a chi commette reiterate gravi violazioni del Codice della Strada.
    Il Decreto legge dovrebbe pertanto concentrarsi su tre ambiti principali: micromobilità, sicurezza alla guida e sosta dei veicoli. Per quanto riguarda la micromobilità, il MIT sta valutando l’introduzione del casco e della targa per i monopattini elettrici. Altre misure riguardano il contrasto alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe e la lotta alla sosta selvaggia.
    Il viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Galeazzo Bignami, ha proposto inoltre un indurimento delle regole necessarie per ottenere la patente di guida e per l’utilizzo dei monopattini elettrici, sottolineando la necessità di agire fin dall’accesso alla mobilità per limitare, se non azzerare, le morti sulle strade dovute a una scarsa cultura della sicurezza.
    In Italia infatti attualmente sono richieste solo 10 ore di guida per ottenere la patente, mentre la media europea è di 20 ore. La proposta è di aumentare il requisito minimo a 12 ore e di introdurre un test sul pericolo percepito, per far comprendere ai giovani le conseguenze delle violazioni delle regole del traffico.
    Dopo il via libera al Ddl delega di riforma entro fine aprile, il percorso di revisione del Codice della Strada prevederebbe l’approvazione di un Decreto legislativo delegato entro dicembre di quest’anno, e di un nuovo regolamento di attuazione ed esecuzione entro giugno 2024. La revisione passerà da una condivisione con altri ministeri a partire dal Viminale e da quello della Giustizia, oltre che dall’esame parlamentare da ultimaresempre entro la fine dell’anno.
    Pietro Broccanello

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