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giovedì, Ottobre 3, 2024
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    Tutte le novità del Dl Superbonus

    Tutte le novità del Dl Superbonus
    Il Decreto Superbonus si avvia verso il primo giro di boa alla Camera. Ieri è proseguita la discussione del disegno di legge, mentre oggi è previsto il voto finale dell’aula a Montecitorio in prima lettura sulla legge di conversione del provvedimento con misure urgenti in materia di cessione dei crediti. Tante le novità in cantiere, dalla proroga di sei mesi per ottenere il bonus al 110% per le villette, fino allo sconto in fattura, cessione del credito e compensazione dei crediti incagliati.
    Il Decreto Superbonus va verso il via libera della Camera. Se ieri infatti si è svolto il seguito della discussione del disegno di legge (per le fasi dell’illustrazione degli ordini del giorno, dell’espressione del parere da parte del Governo e della votazione degli stessi), nella giornata di oggi ci sarà invece il voto finale dell’aula di Montecitorio, in prima lettura, sulla legge di conversione del provvedimento con misure urgenti in materia di cessione dei crediti.
    Tra le novità introdotte durante l’esame del testo da parte della commissione Finanze, tante aggiunte tra cui i sei mesi in più per ottenere il 110% sui lavori delle villette, lo sconto in fattura e la cessione del credito che sono ancora possibili per chi deve installare una caldaia o dei nuovi infissi, e lacompensazione dei crediti incagliati con i titoli di Stato.
    Dal Dl del 17 febbraio sono infatti stati bloccati, o ridotti, i meccanismi di sconto e cessione per tutte le agevolazioni edilizie, il che ha lasciato però qualche spazio alle modifiche sulle quali è stata successivamente votata la fiducia alla Camera. La conversione in legge del decreto va portata a termine entro il 17 aprile.
    Rimane in generale quanto previsto dai provvedimenti entrati in vigore dal 17 febbraio, ovvero che le operazioni che hanno permesso di effettuare i lavori con il rimborso del 110% sono vietate. Proprio le cessioni hanno infatti garantito ai bonus un successo indiscutibile ma hanno anche fatto lievitare i costi per lo Stato e proliferare le frodiin questo settore.
    Ciononostante, stabilite le norme generali permangono alcune eccezioni e deroghe, che vengono formalizzate appunto dal nuovo decreto. Ad essere esclusi dallo stop alle cessioni saranno innanzitutto i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli sugli immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Eccezione anche per Iacp, onlus e cooperative di abitazione, dove il bonus non viene abolito, e infine lo stop non toccherà neanche i lavori di riqualificazione urbana.
    In Commissione alla Camera si è deciso poi di intervenire anche sul fronte della cosiddetta “edilizia libera”: nel caso in cui non ci sia stato ancora l’avvio dei lavori entro il 16 febbraio, basterà aver versato l’acconto per ottenere comunque il diritto a sconto e cessione. In assenza di un acconto, dovrà essere provata l’esistenza di un accordo vincolante con la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, laddove va da sé che in caso di dichiarazione falsa sia implicata la responsabilità penale.
    Rimane valido quanto già annunciato in precedenza, ossia che le spese riferite al 2022 potranno essere ancora cedute anche oltre l’attuale scadenza del 31 marzo a fronte di una sanzione di 250 euro, mentre rimane più tempo a disposizione per i lavori sulle villette (fino al 30 settembre 2023) e una chance in più per i redditi bassi con scarsa capienza fiscale: per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, i contribuenti potranno optare per il riparto della detrazione in 10 quote annuali a partire dal periodo d’imposta 2023.
    Pietro Broccanello

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