sabato, Aprile 20, 2024
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    CRISI SILICON VALLEY BANK, LA GIORNATA DI IERI TRA BORSE ALTALENANTI

    CRISI SILICON VALLEY BANK, LA GIORNATA DI IERI TRA BORSE ALTALENANTI
    Dopo il crack della Silicon Valley Bank, negli Stati Uniti si è imposto il paracadute del governo americano per salvare il salvabile. Il Presidente Joe Biden, infatti, ha annunciato un piano per evitare il fallimento della banca delle nuove tecnologie, che sia sostanzialmente una nuova Lehman Brothers. Nel frattempo la Fdic e la Fed hanno successivamente annunciato, in una nota congiunta, che tutti i depositi presso la Svb saranno disponibili da lunedì prossimo, quindi anche quelli sopra i 250mila dollari assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp. Commento positivo è arrivato dallo stesso Presidente USA: “Sono lieto che sia stata trovata una soluzione rapida che tutela i lavoratori americani e le piccole imprese, e mantiene al sicuro il nostro sistema finanziario. Una soluzione che assicura inoltre che i soldi dei contribuenti non siano messi a rischio” ha dichiarato Joe Biden in una nota.
    Dopo il caos, comunque, la Fed ha annunciato che a marzo non ci sarà alcun rialzo. Gli economisti di Goldman Sachs non prevedono infatti altri aumenti dei tassi di interesse in seguito allo stresso del sistema bancario. Per il colosso finanziario, il tema riguarda invece l’incertezza per le prossime mosse della Fed.
    Ma la rete di protezione stesa dagli USA non ha evitato un netto peggioramento dei mercati, alla riapertura di ieri, in tutta Europa: Piazza Affare è la peggiore, con crolli e sospensioni a raffica per le aziende delle banche. Milano perde addirittura più del 4% e lo spread torna a salire. Bper fa registrare un -8,6%, MPS il -9%, TIM apre a quota -4,7%, mentre Poste Italiane a -4,9%. Unicredit, in contrattazione lascia il 6,28%, mentre Intesa Sanpaolo il 7,8%. In tutto il mondo crollano invece i titoli di Stato, con gli investitori che scommettono su una virata nella politica monetaria restrittiva delle banche centrali
    Intanto, la filiale di Svb del Regno Unito – per la quale la Bank of England ha chiesto lo stato d’insolvenza dopo il crack – è stata venduta a HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari del mondo con sede proprio nei Docklands di Londra.
    Nel mirino delle autorità ora c’è però il ceo di Svb Greg Becker, che solo pochi giorni fa, il 27 febbraio, aveva venduto titoli per 3,6 milioni di $. Una coincidenza a sei zeri, sufficiente ad accendere la polemica. Dito puntato non solo da parte dei concorrenti: lo stesso rappresentante democratico della California Ro Khanna, storico sostenitore di Becker, ha dichiarato al Whashington Post che il ceo della Svb dovrebbe subito restituire il denaro.
    Strascichi del crack non sono tardati a farsi sentire, con la borsa di Tokyo che conclude la prima seduta della settimana in sostenuto ribasso, mentre nel mondo Cripto, Binance rassicura: “Tutti i fondi sono al sicuro”. Che la maggior piattaforma di scambio di criptovalute potesse venire influenzata dal crack della più importante banca finanziatrice delle nuove tecnologie appariva certo, ma dai vertici dell’exchange hanno fatto sapere che “Alla luce dei recenti sviluppi nel sistema bancario americano, vogliamo dire alla nostra comunità che i fondi di tutti i consumatori sono al sicuro e accessibili. La nostra attività continua as usual”. Sul fronte Bitcoin, invece, è stato segnalato un importante rimbalzo, che ha riportato il titolo sui 22mila dollari.
    A fine giornata Wall Street ha però girato in rialzo riducendo le perdite. Il Dow Jones è salito dello 0,21% mentre il Nasdaq ha fatto segnare un -0,29%.
    Parole di rassicurazione sono invece pervenute dal Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, che ha dichiarato: “Non vediamo un rischio specifico di contagio, ovviamente stiamo monitorando la situazione in stretto contatto con la Bce, apprezziamo e prendiamo atto delle iniziative prese dalle autorità americane per evitare un contagio negli Usa”, sottolineando che “tutte le banche europee, non solo le più grandi, stanno applicando gli standard prudenziali di Basilea”, definendo l’accaduto un “impatto prevedibile” sulle Borse europee, ma non “un indicatore di un contagio diretto”. Gentiloni ha infine chiuso sostenendo che l’episodio “è qualcosa che stiamo monitorando ma non vediamo un rischio concreto”.
    Andrea Valsecchi

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