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sabato, Luglio 27, 2024
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    Home Prima pagina Signorini si nasce. E lui, modestamente, lo nacqui

    Signorini si nasce. E lui, modestamente, lo nacqui

    Signorini si nasce. E lui, modestamente, lo nacqui
    Caro Direttore,
    viva la libertà di pensiero e di opinione (si legga l’articolo 21 della Costituzione “più bella del mondo”)! Viva il coraggio con cui Alfonso Signorini ha espresso il suo libero pensiero in tema di aborto! E visto come è stato trattato dai soliti guardiani e dalle solite guardiane del faro, viva e piena solidarietà a lui per la sua semplice testimonianza a favore della vita.
    Ancora una volta, le agguerrite guardiane del pensiero unico che vorrebbe governare in modo totalitario l’intero mondo, hanno reagito vietando agli altri ciò che loro, in quasi ogni occasione, mettono in pratica in modo programmato e ben retribuito: proclamare, cioè, ciò che pensano, anche contro il buon senso e l’evidenza della realtà.
    Colpisce in particolare, l’atteggiamento di Selvaggia Lucarelli, che, a “Ballando con le stelle”, esprime quasi ogni sabato il proprio libero pensiero sulle varie tematiche antropologiche, spesso anche su tematiche politiche che, nel servizio pubblico, meriterebbero sempre della possibilità della replica. La Lucarelli si prende selvaggiamente tutta questa libertà, ma guai se lo fanno altri. Gli altri non possono esprimere liberamente opinioni diverse dalle sue. Nel nostro caso, tra l’altro, presa da ira selvaggia, la Lucarelli ha rischiato di sconfinare nel terreno infuocato dell’omofobia, pur di mettere a tacere Signorini.
    Lucarelli & Company sono libere di dissentire dall’opinione espressa da Signorini, ma non possono pretendere di metterlo a tacere, come se fossimo già in uno Stato dittatoriale, dove un solo pensiero è possibile diffondere. In democrazia vige la libera circolazione delle idee, bellezze! E tale libertà vale per tutto, anche per materie sulle quali il popolo si è già espresso. Per esempio, proprio in questi giorni un ministro del governo Draghi ha proposto di tornare al nucleare per affrontare il problema energetico, ma nessuno gli ha detto di stare zitto solo perché un po’ di anni fa un referendum aveva proclamato il no proprio al nucleare. Tra l’altro, Signorini non si è per nulla riferito alla legge 194 (quella intitolata alla tutela della maternità!), ma, più semplicemente, si è detto contrario all’atto abortivo, cosa che ripetono, tra l’altro, milioni di persone, tra cui anche una particolarmente autorevole, vestita di bianco. Signorini cosa dovrebbe fare: comunicare preventivamente a Lucarelli&Company ciò che potrà dire nelle trasmissioni da lui condotte?
    Ma c’è un secondo aspetto di questa problematica che non mi pare venga sufficientemente sottolineata. Le violente accuse a Signorini sembrano poggiare su un presupposto che viene dato per scontato, mentre non lo è affatto. Si sono riferite a questo presupposto molte delle critiche a Signorini, tra cui quelle espresse dalla stessa produttrice del suo programma (Endemol) e dal patinato quotidiano di Torino “La Stampa”. Il presupposto sarebbe questo: visto che in Italia vige la legge 194, allora significa che nel nostro Paese esiste anche il “Diritto all’Aborto”. Nulla di più lontano dalla verità. L’aborto, in Italia, è permesso SOLO a certe condizioni, visto che la stessa 194 è nata per tutelare la maternità. Si può accedere all’aborto solo dopo un iter che dovrebbe essere serio e severo (ma questo è un altro discorso), proprio perchè sono in gioco due valori: da una parte la VITA di una nuova persona e dall’altra la SALUTE della donna. Se l’aborto fosse un “diritto” non ci sarebbe bisogno di questo “iter” ed ogni donna potrebbe rivolgersi direttamente al servizio pubblico. Ma così non è. E non è così perché non si tratta di un “diritto”.
    Sarebbe auspicabile che su temi così delicati si potesse aprire un sereno dibattito, basato sula realtà e non su false ideologie. Il primo passo in questa direzione dovrebbe essere quello di riconoscere a tutti il diritto alla libertà di pensiero e di opinione. La reazione manifestatasi dopo le poche parole pronunciate liberamente da Signorini costituiscono il segnale di un forte regresso del clima democratico vigente nel Paese.
    Caro Signorini, resisti: “ha da passa’ a nuttata”.
    Peppino Zola

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