Guerra: Zelensky va a Washington, Medvedev a Pechino
Kiev e Mosca prendo direzioni opposte e cercano il supporto dalle due più importanti potenze mondiali. Il presidente ucraino ha incontrato Biden con la speranza di raccogliere consensi tra i legislatori americani al fine di ottenere ancora più supporto nella sua resistenza contro l’aggressione scatenata da Putin quasi dieci mesi fa. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, invece, è andato in Cina dove ha incontrato Xi Jinping con il quale ha discusso della partnership strategica “senza limiti” tra i due Paesi, secondo quanto riferito dallo stesso Medvedev.
Un colloquio “utile” secondo Mosca, mentre secondo la CCTV cinese, Xi avrebbe spiegato a Medvedev che a Pechino piacerebbe vedere l’avvio di colloqui tra Russia e Ucraina. L’autocrate cinese avrebbe dunque evitato di criticare il Cremlino per la sua scelta di scatenare una guerra in Europa, assecondando allo stesso tempo il ritornello dell’espansione della Nato quale fattore scatenante della guerra.
La cooperazione russo-cinese passa da diversi fronti, compreso quello spaziale. Mosca e Pechino hanno firmato questa settimana un accordo per la creazione della stazione lunare scientifica internazionale. Ancora più strategico, tuttavia, è il settore energetico. Il progressivo abbandono delle forniture russe da parte dell’Europa sta costringendo Putin a cercare di ampliare altri mercati. Per questo motivo, ieri il presidente russo ha inaugurato il giacimento di gas di Kovykta: l’estrazione di metano da questo sito andrà nel gasdotto Power of Siberia e consoliderà le forniture alla Cina.
Nel frattempo, per quanto riguarda la guerra, durante una riunione allargata del Collegio del Ministero della Difesa della Russia, Putin avrebbe ammesso l’esistenza di “alcuni problemi, da risolvere” in merito alla mobilitazione parziale. Il presidente russo è tornato anche a parlare di nucleare, affermando che le forze armate russe continueranno “a mantenere la prontezza al combattimento e a migliorare quella della triade nucleare”.